Domenica 19 Maggio 2024

Dami a passi ampi verso il futuro: "Solo prodotti ecosostenibili"

DAMI È DECISAMENTE un’azienda al femminile. Sono le donne che guidano una realtà che sta diventando sempre più un punto...

Dami a passi ampi verso il futuro: "Solo prodotti ecosostenibili"

Dami a passi ampi verso il futuro: "Solo prodotti ecosostenibili"

DAMI È DECISAMENTE un’azienda al femminile. Sono le donne che guidano una realtà che sta diventando sempre più un punto di riferimento nel distretto calzaturiero più importante d’Europa come quello compreso tra le provincia di Fermo e Macerata. "Dami nasce nel più grande distretto calzaturiero italiano, nelle Marche, grazie ad un’intuizione di Alberto Catalini ed Ennio Pieragostini nel 1968 – spiega Elisabetta Pieragostini (nella foto sopra) ceo dell’azienda nonché presidente della sezione Accessoristi di Confindustria Fermo – Da laboratorio adibito a tranceria di cuoio, i due iniziatori di questa straordinaria avventura hanno deciso di avviare la produzione di fondi in TR per calzature da bambino dirette al mercato locale. Negli anni ’90 gli orizzonti si aprono verso il continente europeo e con la nascita del marchio Degam l’ambito si estende anche alla produzione di suole per uomo e donna in TR, TPU ed EVA, con il servizio di modelleria e progettazione interni".

Con il passaggio generazionale l’azienda viene guidata da quattro donne, figlie dei fondatori, fino a quando a settembre 2023 la proprietà passa definitamente alla famiglia Pieragostini. "Ci guidano la transizione ecologica, la responsabilità sociale e l’etica nel business. La green policy è per Dami innovazione, modello di sviluppo tecnologico, economico, umano e ambientale. Partendo dall’innovazione di prodotto, attraverso la continua ricerca ed utilizzo di materiali sostenibili ed ecocompatibili, per poi passare all’innovazione di processo con l’introduzione della metodologia lean fino ad arrivare all’innovazione organizzativa che riguarda le persone ed il clima aziendale".

La sostenibilità è un elemento fondamentale per lo sviluppo dell’azienda?

"Assolutamente si. Abbiamo implementato una strategia aziendale che si chiama ’For Better Living’, rispettosa delle persone, dell’ambiente e della comunità, basata su tre pilastri: essere innovativi, promuovere il risparmio e promuovere il rispetto in tutte le sue forme. Questa strategia trova la sua applicazione concreta nella nostra Carta Eco-Etica dove vengono esplicitate le misure concrete che mettiamo in campo per limitare gli impatti della nostra attività a livello sociale, economico ed ambientale. Ne cito alcune: dal magazzino automatico verticale alla digitalizzazione documentale, dal recupero e riciclo dei materiali di scarto della produzione alla tendenza plastic free, fino all’utilizzo al 100% di energia da fonti rinnovabili".

Cosa fare per la parità di genere?

"Siamo la seconda azienda marchigiana e la settima in Italia ad aver conseguito la certificazione anti-gender gap UNI PDR 125, promuoviamo itinerari di crescita umana e professionale per i collaboratori, dal welfare aziendale individualizzato alle misure per abbattere lo stress da lavoro".

E per l’ambiente?

"Abbiamo ottenuto la certificazione ISO14000 per la gestione ambientale, la GRS (Global Recycled Standard) per garantire che i nostri prodotti siano realizzati secondo standard elevati di sostenibilità verificati per l’intera catena di fornitura e la Carbon Footprint per compensare le emissioni di CO2. Attuiamo programmi di sostenibilità che perseguiamo anche con una costante attività di ricerca. Mi riferisco, ad esempio, alla tecnologia di stampa 3D, un processo all’avanguardia, di ultima generazione, che garantisce una prototipazione rapida, un elevato livello di personalizzazione del manufatto, il recupero di materiali al 100%, la riduzione delle emissioni di carbonio, una razionalizzazione e organizzazione produttiva ad hoc basata sul lean management e l’aumento delle soluzioni creative. Stiamo inoltre stringendo delle partnership con università e centri di ricerca sempre sul fronte dell’ecosostenibilità. Infine abbiamo realizzato intere collezioni privilegiando componenti eco-friendly: dalla bioplastica derivante da microalghe in eccesso (bloom) al liquid wood , ovvero un polimero composito termoplastico ottenuto da tre componenti naturali: lignina, cellulosa e fibra di lino o altre piante, con l’aggiunta di additivi naturali".

È importante realizzare progetti in rete con altre aziende?

"Certamente, per questo abbiamo creato NOS Project Team, la prima rete d’impresa ’glocale’ del distretto calzaturiero marchigiano, con tre differenti attori: Dami, Del Papa e Top Model, che hanno deciso di mettere insieme progettualità, competenza ed esperienza per affrontare un mercato sempre più esigente. Un modello di rete d’impresa che accoglie e valorizza i differenti protagonisti della filiera con esperienze di networking". Quali sono i progetti di filiera che state portando avanti?

"Abbiamo deciso di dare vita ad un ecosistema che coinvolga l’intero comparto della subfornitura del settore calzaturiero delle Marche, al fine di migliorarne la competitività e qualificarlo. Si tratta di Plato’s Green Shoes che vuole essere una piattaforma digitale di cooperazione che funga da vetrina per le imprese della subfornitura del territorio marchigiano attraverso la possibilità di esporre i propri prodotti, servizi e pratiche di sostenibilità e contemporaneamente, offrire alle imprese calzaturiere nazionali ed estere, la possibilità di accedere , cercare e selezionare i componenti per realizzare le proprie scarpe, con la garanzia che siano ad impatto di carbonio compensato". Quali sono le strategie future?

"Ci siamo lanciati in una nuova ed entusiasmante esperienza estetica all’insegna dell’hi-tech e dell’interior design. Il nuovo brand è stato presentato al Fuori Salone, a Milano, con la mostra di due linee di scacchiere 3D, progettate dal nostro reparto di Ricerca e Sviluppo".

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