Mercoledì 2 Ottobre 2024

Crisi globale, la risposta delle imprese è investire in tecnologia

L'indagine EY Private-Swg rivela un ottimismo diffuso tra imprenditori e cittadini italiani per il futuro delle imprese, con un focus sull'innovazione, la responsabilità sociale e la crescita sostenibile.

C’È UN CONTESTO ECONOMICO complesso che ancora risente delle molteplici crisi mondiali. C’è uno scenario che presenta sfide tutte nuove per le quali i punti di riferimento scarseggiano. E poi ci sono imprese che sono riuscite a capovolgere tutto questo (e molto altro) a loro vantaggio prima resistendo poi cambiando, forti di una spinta innovativa che non si è mai davvero arrestata. Questo, in sintesi, quanto emerge dall’ultima ricerca realizzata da EY Private, in collaborazione con Swg. Ed è proprio l’imprenditoria il tema al centro dell’indagine che ha visto il coinvolgimento di un doppio campione: da un lato la popolazione nazionale (oltre 1000 soggetti) e dall’altro imprenditori e manager (più di 60 aziende). Ecco che allora ci siamo chiesti quali possano essere le prospettive per le imprese nel prossimo futuro. Investimenti, innovazione, processi produttivi, sostenibilità, quali i driver per continuare a crescere? O ancora, come sono percepite dal cittadino comune le imprese e chi quelle stesse imprese le gestisce? Queste solo alcune delle domande dell’indagine EY Private-Swg che ci offrono un prezioso spaccato del mondo produttivo italiano. E allora diamo spazio ai numeri.

Partendo dal giudizio di imprenditori e manager, ciò che emerge in modo molto chiaro è un diffuso ottimismo verso il futuro, nonostante una percezione della situazione economica che ancora risente della crisi multipolare in atto in tutto il mondo: per il 76%, infatti, i prossimi 5 anni saranno positivi grazie soprattutto ad un impegno costante nell’innovazione. Il mutato scenario geopolitico molto ha influenzato le strategie aziendali, in particolare nell’approvvigionamento delle materie prime, nello sviluppo commerciale e per quanto riguarda i rifornimenti energetici, ma è proprio questo che ha consentito alle imprese di cercare (e trovare) strade alternative per continuare a crescere. Ed ecco allora che il prossimo futuro sarà caratterizzato da significativi investimenti: la quasi totalità del campione ne prevede nel prossimo biennio, di cui il 55% molto rilevanti, dedicati in particolare al rinnovo dei macchinari e delle tecnologie di produzione (93%). Innovazione significa però anche esplorare campi ancora non maturi, ed è per questo motivo, dunque, che una grande attenzione negli investimenti verrà dedicata all’Intelligenza Artificiale, con il 75% delle aziende che si sta preparando a implementare soluzioni di questo tipo per rimanere competitive sul mercato. Ma la crescita non passa unicamente dalle nuove tecnologie.

Il capitale umano rimane infatti un pilastro centrale nelle strategie delle aziende italiane che stanno riscontrando tuttavia una grande difficoltà nel trovare nuovo personale qualificato (l’84% è alla ricerca con però scarso successo). Ed ecco allora che, sempre in quell’ottica di resilienza che contraddistingue le imprese italiane, il 49% degli imprenditori preferisce dedicare energie e risorse sulla formazione e sul reskilling delle persone già presenti in azienda. Ma non sono solo imprenditori e manager ad essere ottimisti. L’indagine EY Private-Swg ha infatti indagato anche il percepito dei cittadini, e il quadro che emerge è tutto sommato positivo. Nonostante anche la popolazione percepisca la delicatezza del momento globale che si sta vivendo, emerge invece una buona fiducia nella capacità delle imprese di innovare e generare crescita. Il 60% del campione, infatti, ripone fiducia negli imprenditori italiani che si caratterizzano per una predisposizione al “nuovo” tutt’altro che scontata, oltre ad una grande capacità creativa e di visione. Una nota di merito va poi alle pmi, considerate dalla maggioranza importanti per il benessere della società. Tuttavia, nonostante il riconoscimento delle capacità delle imprese di investire e crescere, e del loro contributo al tessuto economico del territorio, emerge chiaramente dall’indagine l’appello per una maggiore attenzione alla responsabilità sociale d’impresa (Csr). La popolazione, infatti, desidera che gli imprenditori si impegnino più attivamente in questioni sociali, investendo in modo significativo nel benessere dei loro dipendenti e nelle comunità locali. Questo richiamo alla CSR sottolinea l’aspettativa di un impegno etico e di una leadership che consideri tanto gli impatti sociali, quanto quelli ambientali delle decisioni aziendali. Driver, tuttavia, che non rimangono fini a sé stessi, ma che si riflettono nelle scelte lavorative delle persone che preferirebbero lavorare in imprese impegnate nel campo della sostenibilità sociale, economia e ambientale e particolarmente attente e dedite al benessere del territorio e della comunità che lo abita. Ecco che allora, guardando al futuro, le prospettive per le imprese italiane sembrano promettenti.

L’abilità di queste aziende di bilanciare efficacemente le esigenze di profitto con quelle di un impatto sociale positivo sta definendo un modello di business che non solo promette di sopravvivere alle sfide attuali, ma anche di modellare proattivamente il futuro economico del paese. Le aziende italiane si stanno configurando come brillanti esempi di come l’innovazione e la crescita possano andare di pari passo con la sostenibilità e la responsabilità sociale, consolidando la loro posizione nel mercato nazionale e aprendosi sempre più a quello internazionale.

* EY Private Leader e Partner di EY in Italia