L’occupazione cresce ma l’Italia non riesce a recuperare lo svantaggio acquisito negli anni e resta fanalino di coda in Europa. Nonostante i lavoratori abbiano raggiunto livelli record nel 2023 il tasso di occupazione tra i 20 e i 64 anni nel nostro Paese si è attestato al 66,3%, lontano quasi 10 punti dalla media Ue (75,4%). L’Italia ha segnato un aumento maggiore della media Ue con 1,5 punti in più rispetto al 2022 a fronte dei 0,9 Ue ma resta indietro sull’occupazione femminile con quasi 14 punti di distanza. Nel nostro Paese, infatti tra i 20 e i 64 anni lavora solo il 56,5% delle donne a fronte del 70,2% in media Ue e il 76% degli uomini a fronte dell’80,5% in Europa. Tra uomini e donne in Italia c’è un divario nel tasso di occupazione di 19,5 punti, un dato che è quasi doppio rispetto alla media europea (10,3%). Per gli uomini il tasso di occupazione tra i 20 e i 64 anni in Italia è cresciuto di 1,3 punti rispetto al 2022 a fronte dei 0,5 della media Ue. Per le donne nell’ultimo anno il tasso è cresciuto di 1,5 punti a fronte dei 0,9 punti della media Ue ma se si guarda agli ultimi dieci anni l’Europa ha fatto molto meglio con una crescita di 9,1 punti contro i 6,9 punti in Italia. Il nostro Paese con il 56,5% di occupate donne tra i 20 e i 64 anni resta lontano soprattutto dalla Germania (77,4%) e dalla Francia (71,7%) ma è lontana quasi dieci punti anche dalla Spagna (65,7%).
EconomiaL’occupazione cresce, ma l’Italia è ultima nell’Ue