Mercoledì 24 Aprile 2024

Corporate wellbeing: un business potenziale da oltre 200 miliardi

CON IL CORPORATE wellbeing il welfare aziendale può fare un salto di qualità, passando da puro beneficio fiscale a strategia...

Corporate wellbeing: un business potenziale da oltre 200 miliardi

Corporate wellbeing: un business potenziale da oltre 200 miliardi

CON IL CORPORATE wellbeing il welfare aziendale può fare un salto di qualità, passando da puro beneficio fiscale a strategia di benessere organizzativo e personale. Questa nuova modalità di ascolto e supporto dei collaboratori consente di aumentare il loro engagement (+30%) e la loro produttività, insieme alla competitività dell’impresa sul mercato. E’ questa una delle evidenze emerse dalla ricerca ‘Una nuova visione di corporate wellbeing: un valore per la strategia retributiva, una leva fondamentale di attraction ed engagement’, realizzata da The European House-Ambrosetti e Jointly, che ha analizzato l’impatto delle strategie di corporate wellbeing sulle aziende italiane. Secondo lo studio, il beneficio che un collaboratore ottiene dai diversi servizi integrati all’interno di un piano di corporate wellbeing – un piano incentrato cioè sul benessere organizzativo e personale (ad esempio asili nido aziendali, campus estivi destinati a figli collaboratori, sportello psicologico gratuito, servizi di rilevanza sociale a supporto della famiglia, servizi ricreativi, prevenzione) – supera di oltre quattro volte il valore economico dell’investimento sostenuto dall’impresa. Per esempio, a fronte di una spesa media dell’azienda di 2.500 euro pro capite, il valore reale per il collaboratore è di oltre 11.000 euro (con un coefficiente di moltiplicazione pari a 4,5). Nell’ipotesi che tutti i collaboratori in Italia avessero a disposizione questo tipo di soluzioni, si potrebbe ottenere un incremento della spesa delle aziende fino a 45,3 miliardi (ovvero 2,1 volte superiore rispetto ad oggi), con un valore di mercato creato fino a 204 miliardi (1,5 volte la spesa in welfare delle famiglie italiane nel 2021).

"In un momento storico di forte insoddisfazione sul lavoro – commenta Francesca Rizzi (nella foto in basso), ceo e founder di Jointly, è importante che le aziende sappiano dare risposte soddisfacenti e passare da una concezione di welfare aziendale esclusivamente fiscale a una strategia di corporate wellbeing che consenta sia di contemperare la perdita di potere d’acquisto dei salari con l’aumento del costo del lavoro, sia di rendere la propria offerta più attrattiva sul mercato del lavoro, in particolare per le nuove generazioni".

Giada Sancini

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