Martedì 30 Aprile 2024

La responsabilità sociale premia Banor analizza le performance: «Etica e successo sono unite»

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MILANO

E’ MEGLIO acquistare le obbligazioni emesse da un’azienda socialmente responsabile o quelle di un’impresa un po’ meno sensibile alle tematiche della sostenibilità e trasparenza del business? Leggendo i risultati di una ricerca realizzata di recente da Banor Sim e dalla School of Management del Politecnico di Milano, non sembra difficile rispondere a questo interrogativo. 

I bond delle aziende sensibili ai principi della responsabilità sociale hanno avuto sul mercato delle performance migliori. Ciò significa, tradotto in gergo finanziario, che le obbligazioni di imprese attente alle tematiche Esg (sigla che identifica la tutela dell’ambiente, l’impatto sociale e la trasparenza del business n.d.r,), vengono percepite dagli investitori come titoli più affidabili e meno rischiosi nel breve e medio termine. 

«PER EFFETTUARE la nostra analisi», spiega Massimiliano Cagliero, amministratore delegato  e fondatore di Banor Sim, «abbiamo adottato lo stesso approccio e la stessa metodologia utilizzata da George Serafeim, professore della Harvard Business School, tra i più autorevoli esponenti nell’ambito dell’investimento responsabile, che da anni analizza il fenomeno e la correlazione tra criteri Esg e le performance di mercato.»  

Cagliero ricorda che nel 2018  Banor Sim ha effettuato un’analisi dello stesso tipo, concentrandosi però sul mercato azionario». «Quest’anno», dice il manager,  «abbiamo voluto esplorare l’altra faccia del mercato, cioè il segmento obbligazionario, su cui i nostri clienti sono sempre stati storicamente molto presenti».

Spostando il focus della ricerca, i risultati sono però più o meno gli stessi: le imprese maggiormente attente alla sostenibilità sono anche quelle che sulle piazze  finanziarie internazionali riescono ad avere delle performance migliori.

Nel caso dei bond, è emerso però che il parametro più rilevante per gli investitori e per  la businesscommunity è soprattutto la buona governance, cioè la gestione trasparente e lungimirante dell’azienda, mentre i fattori ambientali e sociali sembrano essere percepiti come  un po’ meno rilevanti. A parte i dettagli, però, una cosa è certa: l’analisi di Banor Sim e del Politecnico di Milano, che ha riguardato 536 obbligazioni quotate sui listini europei ed emesse da 146 imprese di medie e grandi dimensioni, dimostra ancora una volta che la responsabilità sociale, oltre che apprezzabile dal punto di vista etico, è anche un fattore di successo per il mondo imprenditoriale.

DI QUESTI temi si è discusso in un convegno organizzato da Banor e tenutosi lo scorso 15 maggio a Roma, a cui hanno partecipato lo stesso professor Serafeim della Harvard Business School oltre ad Alessandro Tappi, chief investment officer dell’European Investment Fund e Giancarlo Giudici della School of Management del Politecnico di Milano, coordinatore dello studio. «Le tematiche Esg sono al centro dell’attenzione come non mai», ha detto Giudici «e gli investitori dimostrano sempre di più la volontà di impiegare i risparmi considerando parametri di sostenibilità ambientale, sociale e di buona governance societaria».

Di fronte a questa tendenza, il professore della School of Management del Politecnico di Milano invita dunque gli asset manager, cioè chi gestisce i risparmi delle famiglie, a farsi trovare pronti alle nuove sfide che si profilano all’orizzonte.

Rendimenti, protezione dai rischi e sostenibilità, insomma, sono destinati ad andare sempre più a braccetto.

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