Venerdì 10 Maggio 2024

Inflazione al 17% per le famiglie più povere

Nel 2022 il reddito delle famiglie è aumentato sulla carta ma l’impennata dei prezzi lo ha di fatto praticamente annullato, falcidiando il loro potere d’acquisto. Nonostante questo, però, gli italiani, forti anche dei risparmi accumulati durante la pandemia, hanno continuato a spendere per consumi. Inoltre l’inflazione ha penalizzato di più le famiglie più povere, quelle nel primo quinto di spesa equivalente con un aumento dei prezzi per il loro paniere a fine 2022 del 17,9% contro il 9,9% sul paniere delle famiglie più benestanti, appartenenti al quinto di spesa più alto. A darne conto è la Banca d’Italia che nella relazione annuale rileva come il reddito disponibile delle famiglie consumatrici sia salito del 6,2% a prezzi correnti, mentre il suo valore in termini di potere d’acquisto di beni e servizi è tuttavia diminuito dell’1,2% per effetto dell’elevata inflazione, portandosi poco sotto i livelli precedenti la pandemia.

E la riduzione è ancora più intensa se vi si aggiungono le perdite che l’inflazione genera sulle attività finanziarie con valore nominale fisso, come i depositi bancari o i titoli non indicizzati. In ogni caso tutte le componenti del reddito sono aumentate a prezzi correnti: sono cresciuti in particolare i redditi da lavoro dipendente, sospinti soprattutto dalla ripresa dell’occupazione, e quelli da lavoro autonomo. Anche i redditi netti da proprietà, trainati da quelli derivanti dai beni immobiliari e dagli interessi netti hanno fornito un contributo significativo. Nonostante il calo del reddito disponibile reale, lo scorso anno il recupero della spesa delle famiglie residenti è proseguito con intensità analoga all’anno precedente (+4,6% contro il +4,7% del 2021).

Red. Eco.

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