Lunedì 20 Maggio 2024

Autotrasporto: chiuse 20.000 aziende in 10 anni

I dati e le analisi nella nuova edizione dei “100 numeri per capire l’autotrasporto”

Autotrasporti

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Negli ultimi dieci anni, il panorama dell'autotrasporto italiano ha subito una trasformazione significativa, caratterizzata da una riduzione del numero di aziende operanti nel settore e da un contemporaneo rafforzamento delle strutture societarie. Secondo i dati forniti da Unioncamere, dal 2013 al 2023, il numero totale di imprese di autotrasporto è sceso del 20,8%, passando da 101.935 a 80.687 unità. Tuttavia, questo periodo ha visto anche un'importante evoluzione verso forme societarie più consolidate, evidenziata da un incremento del 46,3% delle società di capitali, che oggi rappresentano il 32% del totale con 26.458 realtà. È quanto emerge dalla nuova edizione dei «100 numeri per capire l’autotrasporto – Tutte le spine della sostenibilità», edito da Federservice (Gruppo Federtrasporti) e realizzato dalla redazione di Uomini e Trasporti, presentato nell’ambito del Transpotec a Milano.

Questo cambiamento di paradigma, che ha portato a una diminuzione delle imprese individuali, i cosiddetti padroncini, e a un aumento delle società di capitali, è stato in parte stimolato da un'ondata di fusioni e acquisizioni. Infatti, l'Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano ha registrato 52 operazioni di M&A nel settore dal 2021 al 2023. Queste operazioni hanno non solo contribuito a una maggiore aggregazione nel settore ma hanno anche migliorato la redditività e l'efficienza gestionale delle aziende coinvolte. In particolare, l'analisi di Infocamere ha rivelato che il valore aggiunto delle aziende di autotrasporto è cresciuto in media del 32,75% tra il 2012 e il 2022.

Nonostante questi segnali positivi, il settore si trova ad affrontare la sfida della carenza di autisti, un problema che affligge l'intera Europa. In Italia, più di 400.000 autisti non hanno rinnovato la loro carta di qualificazione del conducente tra il 2019 e il 2024, un documento essenziale per guidare mezzi pesanti. Questa carenza di personale qualificato è aggravata dalla difficoltà di trovare candidati per posizioni aperte, con un autista su due che risulta introvabile. Tuttavia, vi è un segnale di speranza dato dall'aumento del 65,9% degli autisti under 25 dal 2019 a oggi, sebbene rappresentino ancora una minoranza nel settore.

Sul fronte della sostenibilità ambientale, il settore dell'autotrasporto sta affrontando delle sfide significative. La maggior parte dei veicoli adibiti al trasporto merci con più di 3,5 tonnellate di portata è ancora alimentata a gasolio, e l'adozione di veicoli elettrici pesanti procede a rilento. Al 31 dicembre 2022, il parco veicoli circolante era composto in larga maggioranza da autocarri a gasolio, con solo una frazione minima alimentata a batteria. La situazione è complicata ulteriormente dall'aumento dei costi dei carburanti a basso impatto ambientale, come il metano e il GNL, a causa di tensioni geopolitiche internazionali.

In questo contesto di trasformazione e sfide, l'autotrasporto italiano si trova a un bivio, con la necessità di adattarsi alle nuove esigenze del mercato e di perseguire obiettivi di sostenibilità ambientale, pur affrontando la carenza di personale qualificato e l'obsolescenza del parco veicoli. La strada verso un'autotrasporto più sostenibile e competitivo richiederà investimenti in innovazione, formazione e infrastrutture, oltre a un impegno condiviso tra tutti gli attori del settore.

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