Un vero portafoglio digitale, che conterrà (oltre alla funzioni già esistenti) tutti i dcoumenti utili per il rapporto con la Pubblica amministrazione: patente e tessera sanitaria digitali e voting pass, ovvero la scheda elettorale: è il futuro prossimo dell’App IO.
L’App Io
Ad oggi, è stata scaricata da 33 milioni di utenti: dopo averla conosciuta con l’operazione cashback e per il green pass, viene utilizzata per pagare tributi, multe, mense scolastiche e molto altro: sono quasi 200mila i servizi digitali resi disponibili sull’App IO da più di 12mila enti pubblici e anche di diritto privato. Entro la fine dell’anno dovrebbe essere fatto un altro passo avanti, inglobando i documenti digitali, con valore legale e accesso a tutti i dati collegati.
Il wallet italiano
"L’obiettivo è arrivare rapidamente al wallet italiano – ha detto ieri il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Alessio Butti nel corso di un convegno organizzato dall’Associazione Cittadinanza Digitale – . Se evolverà nel modo migliore come io credo, già nel 2025-2026 avremo il wallet italiano e potremmo ovviamente accedere al wallet europeo, addirittura riuscendo ad anticipare quelli che saranno le decisioni europee".
Spid addio
Un passaggio che richiede il superamento di Spid, che è di gran lunga il sistema più diffuso di identificazione digitale, con 27 milioni di utilizzatori. Operazione che si annuncia complessa: non a caso il governo ha stanziato 40 milioni per rinnovare la convenzione coi privati che la gestiscono e avere più tempo per assimilarla nel futuro wallet.
Cos’è il wallet
Butti aggiunge che nel Pnrr ci sono 900 milioni dedicati all’identità digitale e che "il wallet digitale unico sarà aperto ai servizi offerti dai privati per rendere sostenibile tutta l’operazione". Wallet in inglese significa “portafogli” e sarà un App nella quale conservare tutti i nostri documenti (dalla patente alla tessara sanitaria) ed effettuare le operazioni che attualmente si svolgono attraverso lo Spid: dai pagamenti alla pubblica amministrazione all’iscrizione a scuola dei figli.
I costi
"Spid è un caso quasi unico in Europa e i risultati raggiunti non vanno dispersi" sottolinea l’ad di Poste Italiane, Matteo Del Fante, ricordando che "Poste italiane ha dato il suo silenzioso contributo economico fornendo a titolo gratuito oltre 20 milioni di identità digitali, che sarebbero costati ai cittadini oltre 300 milioni di euro", che rappresentano ai prezzi di oggi il mancato ricavo da parte di Poste.