Bologna, 12 gennaio 2024 – ”Io e Alberto? Ci vogliamo bene, da sempre. Siamo distanti? Sì, ma così tanto che se ci giriamo siamo spalla a spalla". Gianluca Vacchi, imprenditore, dj e star del web da 47 milioni di follower, in questi giorni è nella sua villa di Castenaso, alle porte di Bologna, dal nome ormai celebre: ’L’Eremita’. Tra campi di padel, un campo da calcio, piscine, spa, la vasca di ghiaccio dove si immerge ogni mattina all’alba, Vacchi racconta il suo addio a Ima, il colosso del packaging bolognese guidato da suo cugino Alberto Vacchi, e la sua vita. In casa entrano imprenditori, campioni di padel pronti per una partita, gli amici che all’Eremita praticamente ci vivono. "Ho lasciato Ima dopo 30 anni e un cammino straordinario. Un’azienda che per me è stata ed è ancora importantissima. Quando ne parlo, è come se fosse un essere vivente, quasi avesse un’anima", dice nel suo salotto tra animali impagliati, oggetti di arte moderna acquistati a Parigi, suoi ritratti ovunque ("me li hanno regalati i follower ") e una mega foto della regista iraniana Shirin Neshat, attivista per i diritti delle donne.
L’imprenditore-influencer ammette che la scelta è stata sofferta, anche perché "con mio cugino Alberto alla guida Ima crescerà ancora ed è un bene se si quoterà a Wall Street. Non lascio perché non ho fiducia negli scenari futuri della multinazionale, in Ima ho una fiducia illimitata. Ma perché sono un cultore del transito della vita. Di vite ne ho avute tante, a 56 anni ne inizierò una nuova in cui potrò disporre del mio patrimonio. Ora ho una famiglia, i padri cercano di rendersi autonomi".
Di Ima deteneva il 13,2%. Si è molto parlato della sua quota di azioni, vogliamo chiarire ora che l’operazione è conclusa?
"Non sono solito parlare di cifre, ma sono una persona trasparente e non amo le ricostruzioni fantasiose. La mia quota è stata venduta per oltre 700 milioni e mi verrà corrisposta in due tranche. La prima parte già liquidata immediatamente, il resto dopo pochi anni".
I malevoli dicono che in azienda ci fosse un certo pressing per farla uscire dall’azionariato...
"Se ne sono dette tante. La nostra famiglia è la prova che la figura di azionista può coesistere con quella di manager. Sono due anime che insieme sono vincenti. Un tavolo non ha solo una gamba, è tetragono, ne ha quattro. Mio cugino Alberto è un imprenditore e un manager bravissimo, io fino a ora, invece, ho fatto l’azionista in qualunque delle mie avventure imprenditoriali. Abbiamo talenti diversi, ma condividiamo i principi di gestione aziendale. E credo, conoscendolo, che sui miei balletti social si sia fatto una risata".
Qualcuno è convinto che abbia lasciato Ima per coprire i suoi debiti, a partire dalla sua catena di kebab Kebhouze...
"In due anni ha aperto 24 locali, l’ultimo, di quattro piani, in Oxford Street è il più grande negozio di kebab a Londra. Le perdite sono di 2 milioni nel 2022: basta una calcolatrice per il rapporto di questo ’rosso’ con il mio patrimonio. È una start up: le perdite erano previste, anche Amazon ha perso all’inizio".
Come sarà la sua vita con un incasso di oltre 700 milioni?
"In carriera ho investito in 14 settori, ho finanziato start up innovative. Sono aperto, anche perché se dovessi sapere che cosa faccio oggi, domani e dopodomani per lungo tempo, la mia vita perderebbe d’interesse. La prima operazione finanziaria la feci a 24 anni acquistando le azioni di Ima dei miei parenti, a 56 anni coniugherò la voglia di impresa e quella del buon padre. Non voglio esagerare, farò quello che so fare".
Con il re del cachemire Brunello Cucinelli è entrato nella cordata di salvataggio del colosso del cemento umbro Colaiacovo con 126 milioni...
"Brunello è un grande amico, gli ho fatto da advisor per la sua quotazione in Borsa. Lui è amico di Giuseppe Colaiacovo, lo sono anch’io, e prima che il padre morisse gli promise che avrebbe dato una mano alla sua holding. L’ho aiutato a mantenere la promessa".
Punta alla holding Financo?
"L’esdebitamento è avvenuto nei termini previsti dalla procedura ex art 182-bis omologata dal tribunale. Vogliamo che la quota di Giuseppe abbia una corretta valorizzazione, non ci saranno cambiamenti di governance".
Continuerà la sua vita social?
"I social mi hanno dato popolarità, c’è gente che viene davanti a casa per un selfie. E ho conosciuto persone che altrimenti non avrei conosciuto come J Balvin, Sylvester Stallone, Cristiano Ronaldo e Sergio Ramos. E altri. Mi ha sempre più interessato entrare nella classifica dei momenti che in quella di Forbes".
La sua vita tra immersione nella vasca del ghiaccio, serate e ville da sogno ormai la conosciamo tutti. Che cosa c’è oltre?
"Sui social piace l’intrattenimento. Io ci ho messo un po’ di ironia con i miei balletti. Ma c’è molto di più. È vero curo il mio corpo, ma con estrema disciplina. Sono uno sportivo. Fino a 18 anni ero uno sciatore professionista, sciavo con Tomba e Ghedina. Anche con il freddo invernale, faccio palestra, fuori, in costume, e ogni santo giorno m’immergo nella vasca del ghiaccio per almeno 20 minuti. Se decido di fare una cosa, la faccio bene. Lo devo soprattutto a mia madre che, lottando con tre tumori, sempre con il sorriso, mi ha dato una grande lezione. Mi chiamano nei locali più importanti a fare il dj perché ho tanti follower? Certo, all’inizio è stato così. Ma ho dimostrato di saperci stare, studiando molte ore al giorno per diversi mesi nella mia sala di registrazione. Lo stesso faccio con il padel e con tutto quello che ho fatto nella mia vita".
Nella sua villa ha due campi, uno al chiuso e uno all’aperto...
"Mi alleno più di un professionista. La prossima sfida sono i mondiali seniores che voglio vincere in coppia con il campione Fernando Belasteguín, per 16 anni numero uno del padel mondiale, che si ritirerà a fine 2024".
Il suo motto ‘enjoy’ è un augurio a godersi la vita. La domanda è d’obbligo: Gianluca Vacchi è felice?
"Sono sereno. Cerco di avere sempre nuove sfide davanti a me, nuovi obiettivi. Mi annoio facilmente... Ma non vale per la mia compagna (Sharon Fonseca) e mia figlia (Blu Jerusalema): la mia famiglia è la mia vita".