INVESTIRE A POCO A POCO da oggi in poi, per avere un bel gruzzoletto domani, magari da lasciare in eredità ai propri figli e nipoti o per finanziare i loro progetti di vita . È la logica che sta alla base dei piani di accumulo del capitale (Pac), programmi di risparmio che sono sono sottoscritti da circa 2,5 milioni di italiani, secondo le statistiche di Assogestioni, sigla di categoria dell’industria del risparmio gestito. Piuttosto che investire il proprio patrimonio in un’unica soluzione, chi sottoscrive un Pac versa una piccola somma di denaro periodicamente (per esempio 100 o 150 euro al mese) per acquistare le quote di un fondo di investimento. Si evita così di sbagliare il timing, cioè il momento in cui l’investitore entra sul mercato. Chi versa tutto il capitale disponibile nel periodo sbagliato, per esempio quando le borse sono ai massimi, rischia infatti di ritrovarsi poi con pesanti perdite nel portafoglio.
I pac servono proprio per evitare questo inconveniente poiché il risparmiatore si posiziona appunto sul mercato in maniera graduale, comprando anche nelle fasi di ribasso, quando i prezzi sono convenienti. Di recente, gli analisti della piattaforma di investimenti Scalable Capital hanno fatto una simulazione sui benefici che si ottengono sottoscrivendo un piano di accumulo. Hanno però preso a riferimento un Pac su una particolare categoria di prodotti finanziari, oggi sempre più diffusi sul mercato. Stiamo parlando degli Etf (exchange traded fund), che sono fondi low cost con basse commissioni di gestione, le cui quote possono essere facilmente acquistate e vendute in borsa, come un qualsiasi titolo azionario. "Nella nostra piattaforma abbiamo più di 1.700 Etf e, anche se offriamo una quantità simile di fondi comuni di investimento, più del 70% degli investimenti scelti dai clienti è proprio negli exchange traded fund", dice Alessandro Saldutti (foto a destra), country manager Italia di Scalable Capital, che sottolinea i pregi di questa categoria di prodotti. Il primo pregio, come per tutti i fondi, è la possibilità di costruire un portafoglio ben diversificato, composto da decine e decine di azioni o bond diversi. Inoltre, a differenza dei fondi tradizionali il cui portafoglio è modellato da un gestore che sceglie i titoli che ritiene "vincenti", gli Etf seguono passivamente le performance di un indice di riferimento (per esempio il Ftse Mib di Piazza Affari o l’S&P 500 americano). Se l’indice guadagna punti, anche il valore dell’Etf si muove nella stessa direzione. Viceversa, se l’indice subisce un ribasso, anche il valore del relativo Etf si riduce. "Proprio perché seguono passivamente l’andamento del mercato, gli exchange traded fund hanno costi più bassi e sono quindi più accessibili", dice Saldutti, che aggiunge: "Se un fondo azionario ha un costo medio annuo complessivo di gestione del 2,5% sul patrimonio e un fondo obbligazionario dell’1,5%, nel caso degli Etf questo onere può essere più basso anche di 10 volte". Senza dimenticare, infine, la trasparenza dei prezzi, trattandosi di strumenti finanziari quotati sul mercato. Grazie a queste caratteristiche, secondo Scalable Capital, gli Etf sono prodotti particolarmente indicati per mettere in atto dei piani di accumulo del capitale.
Attraverso una simulazione realizzata sull’andamento degli indici nel passato, Scalable Capital ha illustrato il potenziale vantaggio economico che deriva dall’investire attraverso un Pac mensile negli Etf. Ipotizzando di accantonare 150 euro al mese per un arco temporale di 18 anni (cioè fino al 2042), il totale risparmiato dal sottoscrittore del piano di accumulo sarà di 32.400 euro. Investendo il proprio denaro in un Exchange traded fund su un indice che rende in media l’8,45% all’anno, al termine del periodo il risparmiatore si ritroverà con un capitale totale di 74.634 euro, guadagnando ben 45.529 euro al netto dei costi. va detto che si tratta di una simulazione puramente ipotetica, che va dunque presa con le pinze. Ma si basa comunque sulle performance realizzate negli ultimi 20 anni dall’indice Msci World, paniere di titoli che raggruppa la principali azioni quotate sulle borse internazionali. È vero che l’andamento dei listini nel passato potrebbe non ripetersi allo stesso modo un futuro, ma la simulazione effettuata da Scalable Capital dà comunque l’idea di come i Pac possano essere redditizi nel lungo periodo anche investendo in attività finanziarie molto volatili nei prezzi, come sono gli indici azionari. Con l’impennata dell’inflazione degli ultimi due anni, la ricchezza degli italiani è stata erosa velocemente: secondo un recente studio di Bankitalia e Istat, soltanto nel 2022 è diminuita dell’1,7% in termini nominali, ma di ben il -12,5% in termini reali, cioè tenendo conto degli effetti erosivi del caroprezzi.
Sempre l’Istat ha evidenziato come a gennaio 2024, rispetto allo stesso mese del 2021, un capitale di 100 mila euro abbia perso in tre anni ben il 16% del potere d’acquisto. Considerando poi la media degli stipendi italiani, i rincari e tutti i costi a cui le famiglie devono far fronte ogni mese, la possibilità di pianificare un futuro finanziario per supportare la realizzazione dei figli appare sempre più difficile. Ecco perché, secondo Scalable Capital, occorre iniziare al più presto un piano di risparmio per le generazioni future e occorre conoscere i giusti strumenti che, come i Pac, possono aiutare ad accantonare e far crescere il capitale anche in un difficile contesto di crisi economica.