Giovedì 7 Novembre 2024

Prepararsi alla pensione, 1 su 3 non lo fa

Investire nella previdenza integrativa per garantirsi una pensione dignitosa. L'importanza dei fondi pensione aperti e chiusi per integrare l'assegno pubblico.

Prepararsi alla pensione, 1 su 3 non lo fa

Investire nella previdenza integrativa per garantirsi una pensione dignitosa. L'importanza dei fondi pensione aperti e chiusi per integrare l'assegno pubblico.

INVESTIRE SULLA PENSIONE. È quello che si dovrebbe fare, a partire dai giovani, per garantirsi un’anzianità economicamente serena sapendo che l’attuale sistema previdenziale pubblico, a causa dei continui tagli alla remunerazione degli assegni, non consente più, come in passato, di avere un reddito da pensionato vicino a quello da lavoratore. Fino al punto, in molti casi – autonomi e dipendenti con carriere discontinue – di maturare pensioni pari solo al 50-60% dell’ultimo reddito lavorativo. Per evitare questo rischio è fondamentale investire nella previdenza integrativa e/o complementare, verso la quale spingono anche i provvedimenti del governo per l’utilizzo del Tfr nei fondi pensione. Del resto, la consapevolezza della problematica previdenziale sta aumentando anche in Italia e si inizia anche a pensare a risparmiare per quando si smetterà di lavorare, ma ancora la percentuale di chi lo fa non è soddisfacente e, soprattutto, gli investimenti che vengono effettuati non sono spesso i più adeguati.

Questo è il quadro emerso qualche mese fa dall’indagine ’Prepararsi alla pensione’ di Acmakers, la piattaforma di co-creazione di Altroconsumo. Tra i rispondenti, infatti, il 72% ha risposto che la pensione che percepirà non sarà sufficiente per sbarcare il lunario, mentre solo un risicato 3% è convinto che sarà più che sufficiente. La notizia positiva è che un sempre maggior numero di persone ha preso coscienza di questo problema. Il 66% dei lavoratori ha infatti dichiarato che sta facendo qualcosa per avere una situazione migliore una volta in pensione ma ancora un lavoratore su tre non sta facendo nulla.

È necessario dunque, come ricordano ad Altroconsumo, associazione presieduta da Paolo Martinello (nella foto sopra), risparmiare per la pensione. E il prodotto più adeguato è il fondo pensione. Si tratta di uno strumento che consente di costruirsi, nel tempo, un capitale che fungerà da integrazione alla futura pensione pubblica. Esistono diverse tipologie di fondi pensione: fondi pensione chiusi (detti anche negoziali o di categoria) e fondi pensione aperti. Il fondo chiuso è riservato a specifiche categorie di lavoratori, dato che ogni contratto nazionale di lavoro ha un fondo chiuso dedicato. Il fondo aperto è invece destinato a tutti, non c’è alcuna preclusione all’utilizzo da parte di lavoratori autonomi o lavoratori dipendenti. Al fondo pensione aperto si aderisce effettuando versamenti durante l’anno, e così per tutto il periodo in cui si aderirà al fondo. La frequenza di questo versamento e il suo ammontare può essere deciso dal sottoscrittore e anche per quanto versare spesso e volentieri non ci sono minimi (e se ci sono, si tratta di cifre contenute). Al fondo pensione chiuso, invece, si aderisce versando il Tfr maturando, cioè quello che si maturerà dal momento dell’adesione al fondo in poi.