FINO A POCHI ANNI FA Andrea Ferrero, piemontese di Alba, cresciuto nel cuore delle Langhe tra imprese vinicole e fiorenti aziende artigiane, era ancora uno studente universitario del Politecnico di Torino, appassionato di informatica e di programmazione. Oggi, a soli 25 anni, dirige una società che fattura più di 5 milioni di euro, ha sedi in Italia e in Francia, ha circa 2 milioni di clienti e ha già raccolto un bel po’ di finanziamenti da primari investitori istituzionali. La sua azienda si chiama Young Platform e con i vini e l’artigianato ha ben poco a che fare, anche se lui dice di essere profondamente legato alla cultura imprenditoriale delle sue terre. Young Platform è infatti un exchange, una piattaforma dove si possono comprare e vendere le tanto discusse e molto amate criptovalute come i Bitcoin, oggetto del desiderio di milioni di investitori nell’era digitale. "Siamo un gruppo di ex- studenti di informatica e oltre cinque anni fa, dopo un biennio di frequenza universitaria, abbiamo deciso di provare a diventare imprenditori", dice Ferrero, che ripercorre le tappe della sua iniziativa: nel 2018 la fondazione di Young Platform a Torino poi la ricerca di risorse per crescere con un crowfunding, una raccolta di fondi attraverso la rete di internet che oggi rappresenta una forma di finanziamento sempre più diffusa per le giovani imprese.
Da lì il decollo del fatturato che nel 2020 ammontava a circa 350mila euro e oggi è cresciuto di oltre 15 volte, tanto da attirare nel tempo le attenzioni di investitori come United Ventures e il gruppo Azimut, in due round di finanziamenti, uno da 3,5 milioni e un altro da 16 milioni. Anche Banca Sella ha acquisito una partecipazione di minoranza ed è tra gli istituti di credito che lavorano in partnership con Young Platform per le transazioni dei clienti. "La platea degli investitori che utilizzano la nostra piattaforma per lo scambio di criptovalute è molto variegata", aggiunge Ferrero, "anche se è composta in prevalenza da giovani". Non manca, però, a detta del fondatore di Young Platform, una nutrita minoranza di clienti over 50 che guardano con grande interesse al mondo delle criptovalute (o per meglio dire dei cripto-asset), si informano con disciplina e cercano di capire nel profondo le dinamiche di questo mercato, che non ha ancora una grande tradizione alle spalle ma è assai movimentato. "Fin dalla nascita della società - continua Ferrero - il nostro obiettivo è sempre stato quello di proporre un’offerta semplice, accessibile a tutti e adatta a diversi profili di investitori: da quelli con conoscenze di base sul mondo delle criptovalute fino a quelli un po’ più esperti che fanno trading di frequente e usano piattaforme maggiormente evolute". I servizi sono però adatti a tutte le tasche: non esiste una soglia minima per accedere alle negoziazioni, con appena 5 o 6 euro si possono comprare i Bitcoin e le altre criptovalute. Ma perché avvicinarsi a questo mondo?
"L’universo delle criptovalute è ormai variegato - spiega Ferrero - anche se esiste una distinzione fondamentale tra il Bitcoin e le altre criptovalute (o alternative coin, secondo il gergo degli addetti ai lavori ndr.)". Mentre quest’ultime sono assimilabili a dei gettoni virtuali che consentono di accedere a determinati sistemi di servizi che spopolano nel mondo della rete, i Bitcoin possono essere considerati ormai l’oro del terzo millennio, cioè un asset disponibile in quantità limitata (e quindi scarso), che conserva valore nel tempo e per questo attira l’interesse di così tanti investitori, nonostante le sue quotazioni siano molto volatili e oscillino su e giù velocemente, come su un’altalena. Più che i movimenti ripidi dei prezzi, però, a far paura a molti investitori è la rischiosità dell’investimento, visto che ci sono state diverse piattaforme di scambio di criptovalute che sono finite gambe all’aria, lasciando i clienti con un pugno di mosche in mano. Su questo punto, Ferrero tiene a precisare due aspetti. Il primo è che Young Platform è soggetta a vigilanza di auditor interni ed esterni oltre che dell’Amf (la Consob francese) e dell’Oam (l’organismo che in Italia gestisce l’elenco degli agenti in attività finanziaria). Inoltre, su base settimanale la società effettua la proof of reserve, una verifica della esatta corrispondenza tra gli asset posseduti e le somme investite dai clienti. A parte queste tutele, però, Ferrero sottolinea che, per avvicinarsi al mondo delle criptovalute, occorre innanzitutto una curiosità di base, la voglia di conoscerle e capirne i meccanismi, senza fidarsi a scatola chiusa del passaparola di amici e conoscenti.
Questo è ciò che a suo dire deve far sapere ai clienti un imprenditore serio, in qualunque settore operi. Per lui un modello a cui ispirarsi è quello di un capitano d’industria che con il mondo digitale aveva poco a che fare: Michele Ferrero, con cui il fondatore di Young Platform condivide soltanto il cognome, senza però alcun legame di parentela. "Mia madre e mio nonno hanno lavorato per molti anni alla Ferrero di Alba - conclude il fondatore di Young Platform - e credo che i valori di quell’azienda debbano essere un esempio per chiunque, come me, voglia fare l’imprenditore".