DOPO LA GRANDE corsa estiva di Wall Street, rovinata solo da qualche improvviso temporale con il ritorno subito del sole, l’autunno, con l’appuntamento delle elezioni americane, potrebbe fare accendere i riflettori sui mercati azionari europei. Ed essere proprio l’Eurozona il terreno migliore per chi vuole investire in equity. Dopo la crisi finanziaria, spiega Oliver Girakhou (nella foto a sinistra), portfolio manager di Robeco, "i mercati azionari europei hanno vissuto all’ombra degli Stati Uniti, lasciando le valutazioni a livelli piuttosto bassi. Ciò significa che le grandi aziende, con una portata globale e una forte posizione competitiva, sono sottovalutate, creando una chiara opportunità per gli investitori a lungo termine".
L’Europa del resto ha iniziato bene il 2024: l’indice Msci Europe ha guadagnato il 9,05% a fine giugno, grazie ai solidi utili e ai previsti tagli dei tassi d’interesse. Nonostante ciò, l’S&P 500 statunitense ha sovraperformato con un guadagno del 19,03% grazie al dominio del settore tech. Poiché gli investitori globali valutano il loro livello di esposizione al settore tech, ciò potrebbe offrire un’opportunità unica per i titoli europei. Lo sconto sul rapporto P/E dell’indice Msci Europe rispetto agli Stati Uniti è vicino infatti a quello più elevato del periodo pre-Covid, alla pari con gli estremi raggiunti in occasione della crisi delle cosiddette dotcom, della grande crisi finanziaria globale e della crisi dell’euro. Lo sconto di valutazione quasi storico rispetto agli Usa unito al fatto che gli investitori sono sottopesati nella regione, costituisce per Robeco una base solida per le azioni europee.
Il Fmi prevede per il 2025 una crescita dell’Eurozona dell’1,5% rispetto all’1,9% degli Usa e al 3,2% a livello globale. Questo dovrebbe interessare gli investitori azionari? Non molto, perché i mercati azionari non sono molto correlati alla crescita economica, e soprattutto l’Europa mostra una relazione molto debole. Inoltre, nel lungo periodo i mercati premiano i modelli di business forti e la crescita sostenibile nell’arco di un intero ciclo. Data la perdurante incertezza delle prospettive economiche in molti Paesi, gli operatori di mercato si stanno concentrando sui potenziali ribassi di mercato di breve termine. Tuttavia, spiega Girakhou, "riteniamo che questa attenzione sia fuorviante e che non sia altro che rumore. Il vero valore emerge quando si guarda all’intero ciclo economico. È qui che sono stati generati alcuni dei migliori rendimenti del passato. Laddove vediamo opportunità di crescita strutturale, bilanci solidi, buone posizioni di mercato, redditività in espansione, generazione di cassa e valutazioni ragionevoli, i rendimenti attesi in prospettiva possono essere ancora interessanti, anche a fronte di prospettive economiche incerte".