IL PRIVATE BANKING torna in vetrina con i risultati di Banca Generali. Nella marea di trimestrali di Piazza Affari, guidate dalle banche grazie ai proventi derivati dal margine di interesse dei tassi alti, si distingue per l’accelerazione nella crescita la banca guidata da Gian Maria Mossa (nella foto sopra). Dai fondi, all’advisory patrimoniale, passando per la consulenza all’amministrato, Banca Generali grazie alla diversificazione dei suoi investimenti ha messo a segno dei risultati apprezzati da analisti e investitori. La riprova è la crescita del titolo che ha guadagnato oltre il 52% dai picchi pre-Covid di 5 anni fa e restituisce agli azionisti oltre il 6% in termini di dividend-yield (l’indicatore di rendimento dato dal rapporto tra il dividendo staccato da un’azione e il prezzo di mercato dell’azione stessa). Tutti elementi apprezzati dal mercato come ha sottolineato il report di Intermonte che consiglia il titolo come “outperform” con un prezzo obiettivo a 38,5 euro, sottolineando l’outlook positivo, per le stime di raccolta e le prospettive dalla recente riorganizzazione della rete. In effetti, conti alla mano, la banca controllata dal Gruppo Generali, ha presentato pochi giorni fa i migliori risultati della propria storia. Le masse sono cresciute a doppia cifra a quasi 93 miliardi e i profitti sono saliti del 53% a 326 milioni. Un traguardo non da poco se si considera che all’arrivo dei Gian Maria Mossa indietro al 2013, la banca registrava 129 milioni di profitti su 25 miliardi masse. "Mix di ricavi, efficienza operativa e attenzione alla crescita sostenibile portando valore a tutti gli stakeholders" sono i punti cruciali sottolineati dall’amministratore delegato, che ha dalla sua i numeri sopra le stime della crescita della consulenza evoluta, salita di oltre il 30% a quasi 10 miliardi, e passi avanti nella raccolta a 5,9 miliardi lo scorso anno.
Per il 2024 l’asticella si alza ulteriormente, portando le previsioni di flussi a 6 miliardi, come base, con cui affrontare il percorso verso l’obiettivo dei 100 miliardi fissato a fine anno, come capolinea del piano triennale. Piano che ha posto fin dall’inizio come priorità lo sviluppo sostenibile, portando le masse gestite ESG al traguardo ormai vicino del 40% del totale, l’attenzione all’innovazione che si esplicita negli esperimenti nell’intelligenza artificiale al servizio della rete e tutte le progettualità nel lavoro sui dati per la clientela, e ultimo, ma non certo per importanza, il ritorno per gli azionisti con obiettivi di cedola superati dai risultati 2023 che l’hanno vista salire del 30% a 2,15 euro ad azione. "Il 2023 è stato più complesso di quanto sembri per l’industria - ha sottolineato l’ad Mossa a margine della presentazione dei risultati – La resilienza dell’inflazione, le tensioni geopolitiche, e gli effetti degli alti tassi di interesse sui consumi e potere d’acquisto, hanno certamente avuto un peso, ma nonostante questo la qualità dei nostri consulenti nel sapere accompagnare le famiglie nelle scelte di protezione dei propri risparmi ci ha visto premiati come si evince nella crescita di migliaia di nuovi clienti, specie imprenditori sempre più attratti dai servizi su misura per le esigenze patrimoniali".
Il 2024 è partito col piede giusto insomma. Il mix di raccolta ha riportato in positivo i flussi sull’assicurativo e il gestito ha mostrato una sensibile crescita dopo i mesi di difficoltà per la concorrenza dell’amministrato. Il recupero delle Borse e la necessità di diversificare i rischi stanno riportando i risparmiatori vicini ai vantaggi delle gestioni attive, favorendo le realtà di consulenza specializzate in questo ambito. Per Banca Generali, oltre alle dinamiche di mercato, l’appeal viene poi dalle prospettive legate alle nuove progettualità, a partire dalla Svizzera. La banca triestina ha infatti ottenuto da poco la licenza per operare nel mercato elvetico con la neonata BG Suisse. Si tratta della prima licenza per una banca italiana oltralpe da 15 anni. Dopo questi primi mesi di test e gestione dei primi conti dalla clientela, l’operatività è vista in accelerazione dalla primavera per servire sia i clienti intorno alla Piazza di Lugano, sia - novità assoluta per l’industria - potendo servire con gli accordi di advisory i clienti italiani con investimenti regolarmente detenuti nel Paese.
Banca Generali è a fianco di oltre 600 aziende per valorizzare il patrimonio di impresa Banca Generali, terza banca private in Italia con quasi 60 miliardi di masse su un totale di 93 miliardi, amplia il supporto alle imprese dando ancora maggiore profondità all’advisory allargata all’intero patrimonio dell’imprenditore: sia esso finanziario, immobiliare e appunto aziendale. Nell’ultimo biennio la banca controllata dal Gruppo Generali ha supportato oltre 600 aziende accompagnandole verso un percorso di valorizzazione del patrimonio d’impresa.
Questo è avvenuto grazie ai servizi di corporate advisory offerti agli imprenditori attraverso un team di consulenti pronti a orientarli in momenti cruciali come discontinuità aziendali, operazioni straordinarie, avvicinamento al mercato dei capitali, offrendo loro un supporto nelle operazioni di finanza straordinaria. A questo va aggiunta la capillarità della rete di private banker.