Roma, 4 gennaio 2023 - La farina di grillo domestico sbarca sul mercato alimentare dell'Unione europea. A deciderlo è stata proprio la Commissione, che ha autorizzato l'immissione sul mercato della polvere parzialmente sgrassata. Il prodotto ottenuto dalla specie Acheta domesticus potrà essere commercializzato, si legge sulla Gazzetta ufficiale dell'Ue, "per un periodo di cinque anni a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, 24 gennaio 2023, solo dalla società Cricket One Co. Ltd" a meno che "un richiedente successivo ottenga un'autorizzazione" dopo l'iter previsto dalle norme Ue.
L'ok della Commissione è arrivato dopo il parere positivo dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel quale si conclude "che la polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico) è sicura alle condizioni e ai livelli d'uso proposti". Infatti, la Commissione aveva chiesto, l'8 luglio 2020, all'Autorità europea per la sicurezza alimentare di effettuare una valutazione in merito.
L'ingrediente potrà essere utilizzato "nel pane e nei panini multicereali, nei cracker e nei grissini, nelle barrette ai cereali, nelle premiscele secche per prodotti da forno, nei biscotti, nei prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, nelle salse, nei prodotti trasformati a base di patate, nei piatti a base di leguminose e di verdure, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nel siero di latte in polvere, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre e nelle minestre concentrate o in polvere, negli snack a base di farina di granturco, nelle bevande tipo birra, nei prodotti a base di cioccolato, nella frutta a guscio e nei semi oleosi, negli snack diversi dalle patatine e nei preparati a base di carne, destinati alla popolazione generale", viene precisato nel regolamento.
Coldiretti: "Maggior parte degli italiani contrari agli insetti a tavola"
"La grande maggioranza degli italiani non porterebbe mai a tavola gli insetti, considerati estranei alla cultura alimentare nazionale", ha fatto sapere Coldiretti. Infatti, secondo un'indagine Coldiretti/Ixe, "il 54% degli italiani è proprio contrario agli insetti a tavola, mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli il 16% e non risponde il 6%". Sulla stessa linea anche Filiera Italia: "Mangi pure gli insetti chi ha voglia di esotico, ma è un gioco in malafede promuoverli per una dieta sostenibile in alternativa alla nostra", dice Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia.
Una scelta azzardata se non addirittura pericolosa, invece, per il vice presidente della Commissione Ambiente della Camera, Francesco Battistoni, che sottolinea: "La stessa Commissione si è riservata di svolgere ulteriori analisi e approfondimenti sui possibili rischi legati ad eventuali effetti avversi nutrizionali contenuti nel nuovo alimento". La commercializzazione di insetti a scopo alimentare è resa possibile in Europa dall'entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento Ue sui 'novel food', che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da Paesi terzi. Al momento la Ue ha già autorizzato per la vendita, come cibo da portare in tavola oltre ai grilli domestici (Acheta domesticus), la larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e la Locusta migratoria.