Tra l’ad di Leonardo, Roberto Cingolani, e l’ad di Rheinmetall, Armin Papperger (insieme nella foto), è stata sufficiente "una chiacchierata di meno di mezzora" – come racconta il manager tedesco – per "avere l’idea di fare qualcosa di eccezionale", condividere il progetto di "combinare le rispettive tecnologie". Con la firma di ieri a Roma tra i due manager è nata la nuova società paritetica ‘Lrmv - Leonardo Rheinmetall Military Vehicles’: al 50% di Leonardo e con il restante 50% diviso tra un 10% di Rheinmetall Italia e un 40% della casa madre di Dusseldorf. L’alleanza sarà perfettamente paritaria anche nella governance, con un numero pari di voti in cda e una alternanza nei due ruoli di vertice a ogni mandato. La sede operativa è a La Spezia, il lavoro sarà ripartito al 50%, il 60% delle attività sarà svolto in Italia. La joint ha come "obiettivo primario" le megacommesse da 23 miliardi in 10 anni dell’Esercito Italiano ma punta anche sull’export e, soprattutto, scommette sul futuro programma per il ‘main ground combat system’ europeo, il carro armato pesante di prossima generazione.
EconomiaDifesa europea, accordo Leonardo-Rheinmetall