Roma, 20 settembre 2024 – Conferma il bonus di Natale, ribadisce la volontà del governo di ridurre le tasse per il ceto medio ma lancia anche una sorta di avvertimento in vista della scadenza di novembre del cosiddetto «concordato biennale preventivo»: chi non aderirà potrebbe finire in una sorta di «blacklist», con la possibilità di essere soggetto ad accertamenti.
Il viceministro con la delega al Fisco, Maurizio Leo, non teme un flop dello strumento messo in campo per semplificare e rendere più trasparente i rapporti fra fisco e imprese. «Ci aspettiamo un’adesione massiccia». Ma ricorda anche che i contribuenti che non aderiranno «verranno inseriti in liste selettive». Per carità, ha peraltro assicurato, «nessun effetto negativo si produrrà laddove i redditi e l’Iva siano stati correttamente dichiarati, però laddove non sono stati correttamente dichiarati, ne conseguirà una possibilità di accertamento». Del resto, sottolinea l’esponente del Mef, nel «Piano strutturale di Bilancio è previsto un potenziamento delle attività di controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria, con tecnologie e l’interoperabilità delle banche dati. Quindi ci sono tutte le condizioni per dire: ’Tu contribuente aderisci, perché la proposta è ragionevole’. Il rapporto è sicuramente collaborativo e di trasparenza, ma al tempo stesso evitiamo che ci siano situazioni patologiche che potrebbero dar luogo ad attività di accertamento».
Altro tema caldo del tradizionale appuntamento di «telefisco» del Sole 24 ore, quello della riduzione delle tasse per il ceto medio. Allo studio un taglio dal 35% al 33 % per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro e «se possibile vediamo di andare più in là, allargando lo scaglione a 60.000 euro e togliendo così 10.000 euro all’aliquota maggiore del 43%». Ma «serve prudenza», ha affermato, perché dipenderà dalle risorse a disposizione.
Per attuare la nuova redistribuzione delle aliquote bisogna trovare fra 2,5 e 4 miliardi di euro. Un tema che sarà al centro della prossima manovra economica. Entrerà, invece, del decreto omnibus il cosiddetto «Bonus Natale», 100 euro netti in busta paga che saranno però erogati a gennaio 2025. «Per il 2024 avevamo un problema di individuazione delle risorse, visto che le entrate stanno andando bene potremo anticiparli a quest’anno senza intervenire sulla tassazione», spiega.
Infine, il capitolo detrazioni. «Oggi sono in vigore 625 tax expenditure tra detrazioni, deduzioni e crediti di imposta. Senza toccare i settori che ci stanno a cuore, come sanità e istruzione, sui quali nessun intervento invasivo verrà fatto, stiamo valutando su quali detrazioni, di minore interesse per i contribuenti, si può fare una ‘potatura’. Ma tutto questo si vedrà con la legge di Bilancio».