Mercoledì 24 Aprile 2024

Colf e badanti, le nuove regole: raddoppia lo sconto sulle tasse

Tra le novità del decreto, copertura Inail e sorveglianza medica per tutti i lavoratori domestici. Aumenta fino a 3mila euro la deduzione Irpef per i contributi previdenziali versati dalle famiglie

Nuove regole per colf e badanti

Nuove regole per colf e badanti

Roma, 17 aprile 2023 – Raddoppia lo sconto fiscale per le famiglie sui contributi previdenziali versati per colf, baby-sitter e badanti: da 1.500 a 3.000 euro circa annui. E questo fin dai pagamenti effettuati nel 2023. E, nello stesso tempo, si rafforzano i presidi per la tutela della salute dei lavoratori domestici attraverso la previsione della sorveglianza medica periodica da parte dell’Inail, senza oneri, però, per i datori di lavoro. A introdurre la doppia, significativa novità per un settore nel quale il lavoro nero e irregolare supera ampiamente il 50 per cento è il decreto cosiddetto “lavoro”, messo a punto dal ministro Marina Calderone in vista della sua approvazione in uno dei prossimi consigli dei ministri.

L’articolo 34 della bozza del provvedimento prevede, nello specifico, l’innalzamento da euro 1.549,37 a euro 3.000 del limite delle spese deducibili previsto in relazione ai contributi previdenziali per i lavoratori domestici. "Tale modifica – si legge nella relazione – si rende opportuna alla luce della circostanza che il limite di euro 1.549,37 è entrato in vigore nel 2000 e che, da tale epoca, l’ammontare dei contributi dovuti dai datori di lavoro ha subito continui e periodici aumenti. Il comma 2 prevede che la disposizione si applica a decorrere dal periodo di imposta 2023”.

L’articolo 22 della bozza – come è specificato nella relazione – concerne la sorveglianza sanitaria dei lavoratori domestici che sono già assicurati contro gli infortuni sul lavoro presso l’Inail, ma che, però, non sono sottoposti alle cosiddette visite sanitarie periodiche. Ai fini di una più accentuata tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della categoria, la nuova disposizione prevede che il lavoratore domestico possa richiedere di essere sottoposto alla sorveglianza sanitaria (visite mediche preventive e periodiche per accertare l’idoneità alle mansioni svolte) alle strutture territoriali dell’Inail che vi provvedono con proprie risorse, senza oneri a carico dei datori di lavoro.

La nuova norma definisce il perimetro applicativo della nuova previsione legislativa, individuando quali destinatari gli addetti ai servizi domestici che prestano la loro opera, continuativa e prevalente, di almeno 4 ore giornaliere presso lo stesso datore di lavoro, con retribuzione in denaro o in natura e demanda ai servizi territoriali dell’Istituto la relativa competenza, senza prevedere alcun onere a carico dei datori di lavoro.

A spingere nella direzione indicata i numeri degli infortuni del settore. Nel quinquennio 2017-2021 sono stati denunciati 24.989 infortuni di cui 58 con esito mortale e 1.208 malattie professionali, mentre nell’arco temporale gennaio – novembre 2022 (dati provvisori) sono stati denunciati 4.073 infortuni di cui 11 con esito mortale e 247 malattie professionali. I rischi che possono essere presenti nell’ambiente domestico sono vari – si legge nella relazione illustrativa – e in particolare, la cura della casa e l’assistenza quotidiana a persone non autonome o disabili comportano frequenti sforzi fisici che possono essere dannosi per la schiena, movimenti ripetuti e assunzione di posture incongrue che possono portare alla comparsa di disturbi muscoloscheletrici. Pertanto, tra tutti i fattori di rischio elencati, il rischio biomeccanico sembra essere quello più consistente e per il quale appare necessario instaurare una mirata sorveglianza sanitaria

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