Giovedì 18 Aprile 2024

Btp Italia, partenza col botto. Come funziona: indicizzazione all'inflazione e rendimento

Già nella prima giornata la diciannovesima emissione del Btp Italia ha raccolto una domanda di 3,6 miliardi di euro

Roma,  6 marzo 2023 - Buon avvio per il collocamento del Btp Italia. Già nella prima giornata la diciannovesima emissione del Btp Italia ha raccolto una domanda di 3,6 miliardi di euro. “Un avvio sprint”, ha commentato il general manager di Mts, Ciro Pietroluongo, grazie alla domanda “superiore rispetto all’edizione precedente”.

La prima fase del collocamento, dedicata ai risparmiatori individuali, dura fino a mercoledì 8. Per coloro che sottoscriveranno il titolo in questa fase e lo deterranno fino alla scadenza del 14 marzo 2028 è previsto un premio fedeltà pari allo 0,8% del capitale investito. La seconda fase, dedicata agli investitori istituzionali, avrà luogo nella giornata di giovedì. In seguito, i risparmiatori individuali potranno comprarlo anche sul mercato secondario a partire dalla data di regolamento, 14 marzo 2023, ma in quel caso l’acquirente pagherà anche delle commissioni e non avrà diritto al premio fedeltà a scadenza. L’emissione si svolge sul Mercato telematico delle obbligazioni e titoli di Stato di Borsa italiana (Mot) attraverso i dealer Intesa Sanpaolo e UniCredit e i codealer Banca Akros e Crédit Agricole.

Questa emissione si confronta con gli elevati rendimenti attuali e con i tradizionali Btp a tasso fisso a scadenza simile, che assicurano rendimenti molto elevati. La cedola reale annua minima oltre il tasso di inflazione è stata fissata al 2%, ma nella mattinata di giovedì 9 potrebbe essere confermata o rivista al rialzo. Trasparenza nelle negoziazioni e liquidabilità sono “due delle caratteristiche vincenti” del Btp Italia, che attirano l’attenzione dei piccoli risparmiatori, oltre al fatto che “è un investimento appetibile in termini di tasso di rendimento”, sostiene Pietrolungo.

L’ultimo bond di questo tipo, il Btp Italia lanciato a novembre del 2022, ha raccolto circa 12 miliardi di euro, confermando l’interesse di questo strumento presso il pubblico dei risparmiatori e delle famiglie cui è indirizzato. Anche perché l’indicizzazione al carovita, erodendo i risparmi che gli italiani hanno sul conto corrente, sta facendo bene al Btp Italia, come si vede dai rendimenti delle ultime emissioni (un esempio: il Btp Italia n.17, emesso a giugno 2022, con tasso dell’1,6%, a fine anno ha staccato una cedola semestrale del 7,23%). Rimanendo prudenti in uno scenario di volatilità dei prezzi, si può comunque immaginare che con l’inflazione già acquisita dall’Indice generale dei prezzi (Nic) per il 2023 di 5,5% e un Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi (Foi, al quale è collegato il Btp Italia) di qualche decimale sotto, il rendimento per quest’anno su base annua si aggirerà attorno al 7,2-7,3%, anche nel caso improbabile che i prezzi venissero congelati a marzo.

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