Mercoledì 1 Maggio 2024

Dvb T2, bonus tv 2019 in arrivo (per pochi). Come richiederlo in 3 passaggi

Cinquanta euro da dicembre alle famiglie con redditi bassi per il decoder o il nuovo apparecchio. Il tempo stringe: rivoluzione tecnologica dal 2022, sui vecchi schermi i programmi non saranno più visibili

Tv, arriva il bonus rottamazione

Tv, arriva il bonus rottamazione

Roma, 12 novembre 2019 -  È ora di svecchiare la tv. Non nel senso dei contenuti, ma dell’apparecchio vero e proprio. Sta per arrivare una nuova rivoluzione, dopo quella che ha visto il passaggio dall’analogico al digitale terrestre. E, in contemporanea, sta anche per scattare il ‘bonus tv’: si tratta di uno sconto, che può arrivare fino a 50 euro per nucleo familiare, che verrà erogato per l’acquisto di uno smart tv o di un decoder conformi alla nuova tecnologia Dvb T2. Si parte subito, già da dicembre. Si tratta di un piccolo assegno che potranno sfruttare i meno abbienti per acquistare decoder e smart tv, necessarie per continuare a vedere i programmi dopo il passaggio alla nuova tecnologia Dvb T2. Che, da luglio 2022, diventerà l’unica utilizzabile, mandando in soffitta i vecchi televisori. Nei prossimi giorni è attesa la pubblicazione del decreto ministeriale in Gazzetta ufficiale. La legge di Bilancio 2019 ha stanziato 151 milioni di euro per tre anni.

Cosa cambia

Ma perché questo cambio di tecnologia? La rivoluzione sarebbe dettata dal nuovo standard di trasmissione del segnale tv, che includerà frequenze comprese tra i 694 e i 790 Mhz. Queste saranno in grado di assicurare connessioni molto veloci, garantendo una migliore qualità dell’alta definizione e un miglior sonoro. Livelli superiori a quelli dei ’vecchi’ televisori, dotati della tecnologia Dvb T1. In realtà, la rivoluzione avverrà in due fasi. Nella prima (che inizierà il 1° settembre 2021 in Lombardia, Emilia Romagna, Friuli, Veneto, Trentino, Piemonte e Valle D’Aosta), si tratterebbe di un cambiamento light (da Mpeg2 a Mpeg4), che coinvolge ’solo’ 10 milioni di tv e potrebbe risolversi con una risintonizzazione dell’antenna condominiale. La seconda fase scatterà appunto da luglio 2022 in tutta Italia: lì, secondo i piani attuali, scatterà lo switch off verso la nuova tecnologia. Da quel momento in poi gli apparecchi non compatibili non riceveranno più il segnale, ma attenzione: ci sono smart tv venduti anche prima del 2017 già compatibili col nuovo sistema. Per verificare se il proprio apparecchio sia abilitato è possibile controllare su internet, in particolare sul sito dei produttori, inserendo il codice del modello. Cinquanta euro per nucleo familiare, si diceva. A patto che rientri nelle prime due fasce di reddito Isee, ovvero fino a 21.156 euro l’anno.

Come funziona

Per ottenere il bonus, basta presentarsi al venditore con la richiesta di ricevere il contributo. È necessaria un’autocertificazione in cui si deve indicare il nucleo familiare di appartenenza (un solo bonus per famiglia), la fascia Isee in cui rientra e una dichiarazione con cui si certifica che altri componenti dello stesso nucleo non abbiano usufruito del bonus. Si può anche aggiornare un televisore non compatibile: oggi un decoder per la tecnologia Dvb T2 costa intorno ai 35 euro. La sottosegretaria al Mise, Mirella Liuzzi, non ha escluso la possibilità che la platea di beneficiari sia estesa, includendo redditi più alti.

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Bonus tv 2019, le 3 cose da sapere

1 - Cercare in Rete Il primo passo è verificare la compatibilità del proprio smart tv con lo standard Dvb T2: si può fare su internet inserendo il numero del modello nel sito del produttore. Ci sono modelli venduti prima  del 2017 già aggiornati

2 - Il limite Isee Il bonus da 50 euro per l’acquisto di uno smart tv o di un decoder Dvb T2 (costa circa 35 euro) può essere richiesto solo da chi rientra nelle prime 2 fasce Isee, fino a 21.156 euro annui di reddito

3 - Carte necessarie Una volta approvata la norma, per avere lo sconto basterà recarsi in negozio con l’indicazione del nucleo familiare di appartenenza, la fascia Isee in cui rientra e una dichiarazione in cui si dica che altri componenti della famiglia non ne hanno usufruito

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