Venerdì 8 Novembre 2024
LORENZO PEDRINI
Economia

Amplifon vara il voto maggiorato. Ecco cos’è

Il gruppo ha deciso di sfruttare l’opportunità concessa alle aziende quotate dal Ddl Capitali appena varato dal Governo Meloni

La sede di Amplifon

La sede di Amplifon

Milano, 20 marzo 2024 – Terzo voto entro un anno e dieci voti fra otto anni ai soci che hanno già maturato il diritto ad esercitarne due, sulla scia delle nuove opportunità in tema di voto maggiorato concesse alle aziende quotate dal Ddl Capitali appena varato dal Governo Meloni.

E' questo, dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n.60 della nuova legge recante interventi a sostegno della competitività dei capitali, il provvedimento appena ufficializzato (con tanto di proposta di modifica dello statuto sociale) dal Cda di Amplifon. Con il colosso milanese degli apparecchi acustici presieduto da Susan Holland e guidato sul campo dal ceo Enrico Vita che punta, attraverso questa svolta sul voto maggiorato, ad aprirsi strade più agili per perfezionare nuove acquisizioni e intavolare nuove partnership. Nello stesso giorno in cui, in vista della riunione dell'Assemblea degli Azionisti fissata per il prossimo 30 aprile, il Consiglio dell'azienda fondata nel 1950 ha proposto anche di attribuirsi una delega per poter procedere ad un aumento del capitale sociale fino a un massimo del 20%.

Nel dettaglio, come Amplifon ha puntualizzato in una nota, l'introduzione di un meccanismo di voto maggiorato potenziato rispetto a quello già adottato (il cosiddetto 'voto doppio') mira, da un punto di vista strategico, a “incoraggiare una struttura del capitale in grado di supportare il proprio percorso di ulteriore crescita di lungo periodo a livello globale, in un mercato fortemente competitivo e caratterizzato da tecnologia e innovazione”.

Del resto, proprio l'offerta di una pronta possibilità di risposta alla concorrenza di aziende con sede in altre nazioni comunitarie e non da parte delle società italiane è il fulcro dell'articolo del Ddl Capitali dedicato al tema del voto maggiorato. Da quando la misura di riforma della Borsa italiana entrerà in vigore (15 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta datata 12 marzo) sarà infatti più facile, nella visione dell'esecutivo, mantenere all'interno dei confini le sedi dei fiori all'occhiello dell'imprenditoria nazionale.

Fermo restando che il sistema del voto maggiorato, però, dovrà prima essere introdotto negli statuti societari dietro approvazione dei due terzi dei soci presenti in Assemblea. Con la condizione ulteriore data dalla possibilità di esercitare il recesso da parte degli azionisti che dissentiranno dal procedere con la manovra.