Domenica 28 Aprile 2024

Zanardi, bollettino medico: resta grave, ma stabile. Proseguono gli interrogatori

L'atleta è in coma farmacologico. I medici: "Siamo fiduciosi". Il compagno di corsa Fabianelli: "Le strade vanno chiuse"

Zanardi, il direttore sanitario Roberto Gusinu dà il nuovo bollettino medico (Ansa)

Zanardi, il direttore sanitario Roberto Gusinu dà il nuovo bollettino medico (Ansa)

Siena, 22 giugno 2020 - Restano stabili le condizioni di Alex Zanardi. A comunicarlo l'azienda universitaria ospedaliera Santa Maria alle Scotte di Siena, dove il campione paralimpico è stato operato venersì scorso dopo l'incidente con la sua handbike durante una staffetta benefica. E' iniziata la settimana-chiave, quella che dirà ai medici se potrà essere lentamente risvegliato dal coma farmacologico ed essere valutato neurologicamente, snodo cruciale di tutta la situazione in corso. Oppure, se non si potrà fare, si dovrà aspettare ancora. Zanardi, che resta in prognosi riservata, è in condizioni cliniche stabili ormai da tre giorni, da dopo l'intervento neurochirurgico. I medici prendono forza da questo. E studiano le prossime mosse mentre l'attesa e le speranza si incrociano negli sguardi dei familiari, dela moglie Daniela Manni che seguono senza mollare un attimo la situazione. Di fronte al campione che lotta nell'ospedale di Siena "c'è un impatto emotivo fortissimo, tutti i nostri medici sentono questa pressione" ha detto il direttore sanitario delle Scotte Roberto Gusinu. "Facciamo il massimo per mantenere equilibrio", ha aggiunto.

La moglie Daniela: "Sto qui con lui, a casa non torno"

Le indagini sull'incidente

Oggi i magistrati della Procura della Repubblica di Siena che stanno conducendo l'inchiesta hanno sentito il comandante della polizia municipale di Pienza, un ciclista tra quelli che partecipavano alla staffetta e quattro vigili della polizia locale di Sinalunga. Le indagini si starebbero indirizzando, oltre che sulla ricostruzione della dinamica del pauroso urto, anche sulle modalità di organizzazione dell'evento. "Circolavano le auto ma non significa che ci fossero pericoli - ha detto ai giornalisti il comandante dei vigili di Sinalunga Fabrizio Giannini all'uscita dal palazzo di giustizia - La carovana è transitata senza dare problemi di nessun genere. Per quanto ci riguarda - ha aggiunto - l'abbiamo gestita come a Pienza. Avevamo una macchina che faceva da scorta e abbiamo accompagnato i partecipanti fino al luogo in cui si svolgeva una cerimonia. Ognuno - ha poi precisato Giannini- teneva la sua corsia di marcia: normalmente si fa così, non essendoci gara la manifestazione si svolge in questa maniera". Al momento l'unico indagato ("un atto dovuto", ha precisato la Procura) è Marco C., 44 anni, residente a Castelnuovo Berardenga, autotrasportatore, l'autista del tir contro cui ha sbattuto Zanardi. Nei suoi confronti è ipotizzato il reato di lesioni gravissime da incidente stradale.  Gli interrogatori degli investigatori dell'Arma dei carabinieri, guidati dal maggiore Roberto Vergato, comandante della compagnia di Montepulciano, puntano anche a far luce completamente sulle cause per cui Zanardi ha perso il controllo della sua handbike in curva e, sbandando, ha invaso l'altra corsia e urtato la testa contro un tir che stava sopraggiungendo in direzione opposta. Ieri, per la prima volta, ha parlato l'autista del camion. "Sono mortificato ma mi è spuntato davanti in una frazione di secondo", ha raccontato l'uomo spiegando di aver sterzato. "Ma lui mi è venuto addosso ed è scivolato verso il camion". "Quello che è accaduto fa male, non si vive, non si dorme la notte. "Sono giorni difficili, non riesco a dormire, passo le mie giornate a pensare a quel momento - ha raccontato il camionista a Sienanews - Forse quel giorno sarebbe stato meglio restare a casa, non mi sarei mai voluto trovare in quella strada. Adesso non rimane che sperare, non mi sento una vittima ma spero un giorno di poter riabbracciare Alex Zanardi". 

Al vaglio degli inquirenti ci sono nuovi video della corsa e oggi sarà ascoltato un testimone, il quale ha confermato che Zanardi aveva entrambe le mani sul manubrio e non stava filmando la corsa con il telefonino

Il compagno di corsa Fabianelli: "Le strade vanno chiuse"

Enrico Fabianelli, 36 anni, venerdì era nella staffetta con Alex Zanardi. "Noi vedevamo la staffetta come una tranquilla pedalata tra amici e dunque non c'era necessità di chiudere la strada", commenta Fabianelli, anche perché "la pedalata non era competitiva" e "queste cose purtroppo succedono, è la fatalità. Forse in futuro però le strade andranno chiuse comunque». Così ricorda l'incidente di Zanardi Fabianelli, appassionato ciclista di Castiglion Fiorentino (Arezzo), una diagnosi di sclerosi multipla nel 2010 e 15 anni ininterrotti in bici.  Venerdì, continua Fabianelli, "Ci eravamo organizzati per avere una pattuglia della polizia municipale in testa per segnalare e l'abbiamo avuta sempre. A Castiglion Fiorentino erano pattugliati anche gli incroci più pericolosi, per esempio, ma è facoltativo". Con la staffetta "volevamo dare un segno di ripartenza e invece Alex ha avuto l'incidente", continua il compagno di corsa. "Eravamo piu indietro, ci eravamo fermati per fare fotografie, li per li non avevamo capito chi era l'atleta coinvolto nell'incidente, poi abbiamo visto la maglia azzurra e allora abbiamo pensato a lui".