di Beatrice Raspa
BRESCIA
Mancano pochi minuti alle nove del mattino, sull’A21 c’è una coltre di nebbia: visibilità di pochi metri. Il traffico è sostenuto, mezzi pesanti e auto procedono imbottigliati tra Cremona e Brescia. Sulla carreggiata nord, tra Manerbio e Pontevico, in direzione Brescia, si scatena l’inferno: a un primo tamponamento tra camion ne seguono altri a catena. Boati, stridore di freni e di lamiere, fiamme, sirene. Così per cinque chilometri. Un disastro, che ha lasciato sul campo due vittime e un numero impressionante di feriti, ben 64, e che ha paralizzato per l’intera giornata il traffico nelle due direzioni.
A perdere la vita sono stati marito e moglie di Pontevico, l’ultimo Comune bresciano prima del Cremonese: Pietro Pelucchi, 76 anni, e la consorte Antonella Mombelli, 69, morti stritolati nella loro Dacia grigia, a duecento metri dal casello di Manerbio. La loro auto – al volante c’era l’uomo – è finita sotto una bisarca carica di auto nuove che la precedeva. Forse dal camion è caduta una macchina, mentre sopraggiungeva un furgone, che seguiva e che si è schiantato a propria volta sull’auto. Una dinamica ancora tutta da chiarire e verificare. Il furgone sarebbe poi stato proiettato sopra la bisarca dagli altri veicoli che si aggiungevano al groviglio. Un ammasso di lamiere, con due bisarche, tir, furgoni, decine di macchine, accatastati o usciti di strada, nei casi più fortunati in salvo nella striscia sottile di erba che separa le due carreggiate. Tra i mezzi coinvolti anche un pullman con bordo una decina di turisti, il cui conducente è rimasto ferito ma non in pericolo di vita. In questo scenario cercavano di muoversi i soccorritori. Intanto, tra le nove e le dieci due vetture hanno preso fuoco, senza conseguenze per gli occupanti. Poi, alle 10.20 altri tamponamenti nella carreggiata diretta a Cremona, con sette feriti. Mobilitate tutte le forze disponibili, gli agenti della Polstrada da Brescia e da Cremona, 31 vigili del fuoco e tredici ambulanze.
Il bilancio diffuso dai sanitari nel tardo pomeriggio era appunto, oltre ai due deceduti, di 64 persone coinvolte: 18 sono state portate tra i presidi di pronto soccorso di Brescia e di Cremona, quattordici quelle che non hanno avuto bisogno del trasferimento in ospedale. Sempre in A21, in territorio di Montirone, all’altezza di Brescia Sud, sette anni fa per colpa di un tamponamento a catena si era verificato un altro incidente devastante, con un’intera famiglia distrutta. Era il 2 gennaio 2018. A morire, padre, madre, e tre figli, di Grasse, Francia: Wilfrid Kornatovski, 32 anni, con la moglie Sabrina, Nolan, sette anni, Lina, due e il fratello del conducente, Matheo, 13. Erano in vacanza in Italia per il Capodanno e morirono tutti, carbonizzati sulla Kia Sportage bianca sulla quale viaggiavano verso Venezia.