ArchiveVaccini Italia, primo studio sull'efficacia: promosse AstraZeneca, Pfizer e Moderna

Vaccini Italia, primo studio sull'efficacia: promosse AstraZeneca, Pfizer e Moderna

Lo studio è stato effettuato su 37 mila persone che hanno ricevuto il vaccino in provincia di Pescara dal 2 gennaio al 24 aprile

Vaccino Pfizer Biontech (Imagoeconomica)

Vaccino Pfizer Biontech (Imagoeconomica)

Bologna, 13 maggio 2021 - Il primo studio sull'efficacia dei vaccini in Italia ha confermato che AstraZeneca, Moderna e Pfizer sono molto efficaci: infezioni da Sars-CoV-2 crollate del 95%, casi di malattia conclamata del -99%. Questi i due dati preliminari più importanti sui vaccinati italiani a Pescara, e presentato ieri in una conferenza a Bologna dall'epidemiologo abruzzese Lamberto Manzoli in collaborazione con l'Università di Ferrara. 

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Manzoli, direttore del Dipartimento di scienze mediche e professore di epidemiologia e sanità pubblica dell'università di Ferrara, ha esposto i tre sono i punti decisivi dello studio statistico compiuti su 37 mila persone che hanno ricevuto il vaccino in provincia di Pescara dal 2 gennaio al 24 aprile (i dati completi sono stati elaborati dalla Asl del capoluogo adriatico).

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Manzoli ha sottolineato: "I dati sono preliminari e abbiamo in cantiere ulteriori analisi. Ma intanto abbiamo un follow up medio di 30 giorni. E abbiamo potuto esaminare dati che si riferiscono a due dosi di Pfizer e Moderna e una singola di AstraZeneca, perché ancora non erano partite le seconde dosi. I risultati mostrano che sono tutti davvero molto efficaci". 

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"Per prima cosa abbiamo registrato il -95% di infezioni successive al virus dopo i tempi di produzione di anticorpi rispetto ai residenti adulti. Poi un -99% di malattia conclamata nei riceventi il vaccino. In più un -90% di decessi, ma il dato è condizionato dal fatto che abbiamo registrato un solo morto, una donna di 96 anni, contro i 206 non vaccinati dello stesso periodo, quindi è un dato non probante".

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I dati sono in linea con gli studi sul tema effettuati in altri Paesi, e sono statisticamente trasportabili su scala nazionale: "Non ci aspetteremmo conclusioni diverse ce lo dice la logica. Tra sei mesi potremo ristudiare nuovi dati, ma riteniamo improbabile che non ci fornisca le stesse conferme. Tra le cose interessanti c'è da rilevare che siccome in Abruzzo la variante inglese in questo periodo è stata dominante, anche in questo caso i vaccini sono stati efficaci. C'è un dato che non abbiamo potuto pubblicare che è quello degli eventuali effetti negativi, ma sappiamo che c'è una sorveglianza stretta e però posso dire che anche in questo caso i risultati sono positivi", ha concluso l'epidemiologo abruzzese.

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