di Viviana
Ponchia
Relegata in cantina nel vecchio baule dei giochi perduti. Abbandonata fra le lamiere dell’ultimo schianto di un trenino, maschere da sub e pezzi del Monopoli. Sporca come non avrebbe mai sopportato, lei che ci teneva tanto. Colpevolmente dimenticata come ogni passione divorante e frivola dell’infanzia. Tutti in teoria abbiamo un tesoro nascosto da qualche parte. E il tesoro potrebbe essere la Barbie di un tempo lontano, la bambola che dopo averci fatto sognare adesso è pronta a farci ricchi.
Controllate bene. Se per caso da quel cesto di ragnatele e meraviglie salta fuori l’esemplare numero uno del 1959, avete già in tasca 24.839 euro. Come riconoscerla? Potreste domandare a uno dei massimi esperti del settore, Johnny Depp, che ha iniziato giocando con la figlia e non si è più fermato, al punto da avere oggi un magazzino pieno di Barbie, compresi pezzi pregiatissimi in edizione limitata. Ma la prima, quella che forse non sappiamo di possedere, era una ragazza del popolo che si dava a tutti. Pallida. Bionda o bruna, con le sopracciglia ad ali di gabbiano, occhi truccati e rossetto brillante in tinta con lo smalto. Portava un costume da bagno fatto all’uncinetto, occhiali da sole bianchi con le lenti blu, sandaletti neri e orecchini a cerchio dorati. Per essere sicuri guardate sotto ai piedi di questa signorina un po’ tamarra ma preziosa: se ci sono due buchi (eliminati già nella seconda edizione) è proprio lei, che all’inizio accusavano di essere fisicamente diseducativa.
L’International Journal of Eating Disorders fece le proporzioni e concluse che si trattava di una donna alta 1,75 con 99 centimetri di seno, 53 di giro vita e 83 di fianchi: troppo magra, di certo in cattiva salute. Ci fu chi disse che aveva il ciclo irregolare. Chi si meravigliava di come facesse a camminare con le gambe lunghe più del 50% rispetto alle braccia. La ragazza neanche una piega, ha fatto tantissima strada e oggi fa gola ai collezionisti, che a differenza di noi devoti inconsapevoli sanno dove e cosa cercare.
Nel baule potreste avere infilato Dahlia Barbie del 2006, una bellezza dalla testa rossa con guanti da serata all’opera in satin bianco e spilla tempestata di cristalli Swarovski: datele una seconda chance perché vale 2.192 euro. E la sorella Golden Gala di tre anni dopo: gonna in broccato tipo coda di sirena, capelli di miele e occhi viola, creata nientemeno che da Robert Best, il capo dei disegnatori della Mattel consacrati alla pupattola: 1312 euro. Poco meno di mille vale l’edizione speciale del 2000, scintillante nella gonna di oro e argento spruzzata di fiocchi di neve, uno scaldacollo di pelliccia (sintetica) bianca, la tiara sopra i capelli biondi.
Non c’è nostalgia che tenga, basta segnalare l’avvistamento e passare alla cassa perché il mercato è in pieno fermento. Su un universo parallelo e irraggiungibile scorre invece la favola delle Barbie in collezione limitata, non più disponibili, mostruosamente costose come il modello realizzato dal creatore di gioielli Stefano Canturi, prodotto per raccogliere fondi per la Breast Cancer Research Foundation. Ha i capelli raccolti, un vestito a tubino con balze in tulle, porta una collana e un anello tempestati di diamanti ed è stata battuta all’asta per 244 mila euro. Introvabile e carissima anche la Pink Splendor realizzata nel 1966 in soli diecimila esemplari: il suo vestito è rifinito con filo d’oro 24 carati, le scarpe sono in foglia d’oro e i gioielli sono di autentici cristalli Swaroski, calcolate voi.
Novantamila dollari vale la Barbie del gioielliere De Beers, per colpa dell’abito da sera realizzato con 160 diamanti. A centomila è stata battuta Barbie e il Castello di diamanti: doveva promuovere il cartone animato in cui era protagonista e quindi ci sta. Chi volesse darsi al collezionismo deve conoscere alcune regole. Le Barbie Platinum Label sono le più rare e costose, con edizioni limitate a meno di 5.000 esemplari. Seguono le Gold Label (circa 20 mila pezzi), Le Silver Label (25 mila) e le Collecting Edition (massimo 35 mila). Bionda, bruna, curvy, disabile, modella, insegnante, infermiera, astronauta, hostess, ambasciatrice Unicef, candidata alla Casa Bianca e membro della Major League di baseball. Barbie nel suo piccolo ha insegnato alle bambine che si può sognare di diventare chiunque. E per questo il prezzo non sarà mai troppo alto.