
Un orso a passeggio fra le case. Torna la paura in Val di Sole: "Qui rischiamo nuove tragedie"
L’orso a passeggio per le strade di Malé alle due di notte fra sabato e domenica – ripreso in un video da un automobilista che l’ha messo in Rete ed è diventato subito virale – ha rinfocolato la polemica sulla convivenza con i plantigradi in Trentino. L’animale scorrazza per le strade deserte dopo che era finita – da almeno un paio d’ore – la festa che segnava la conclusione dell’anno scolastico: nel centro di Malé (2.300 abitanti nella Val di Sole) solo qualche auto, ma poco prima c’era molta gente fra le bancarelle.
L’animale appare di fronte alla scuola elementare e poi fa perdere le proprie tracce all’altezza del cimitero. A cavalcare la paura è il consigliere della provincia autonoma e della Regione Trentino-Alto Adige Claudio Cia, ex Fratelli d’Italia ora nel Gruppo misto. "Fuori dal suo habitat – scrive sui social – l’orso è pericoloso, rappresenta una potenza letale. Sotto la pelliccia morbida e il musetto simpatico, l’animale rimane un predatore feroce". Da dove provenisse il plantigrado, da cosa fosse attratto e dove poi si sia diretto non si sa. L’assessore provinciale competente, Roberto Failoni, ci dice che "gli uomini della Forestale sono stati sul posto fino alle cinque del mattino per il controllo della situazione e per attuare azioni di dissuasione. Sono stati raccolti nei boschi circostanti elementi per identificare l’animale".
Accade spesso che gli orsi si facciano vedere non solo negli allevamenti ma anche vicino alla gente. Era successo nella notte fra domenica 9 e lunedì 10 giugno quando un esemplare si è "presentato" a un seggio elettorale nella frazione di Bozzana in comune di Caldes mentre si scrutinavano le schede delle Europee, allontanandosi senza interferire con gli uomini. Incontri ravvicinati, senza danni, c’erano stati negli stessi giorni al rifugio Mezol e in località Bait de la Cune.
Fra gli abitanti e gli amministratori della Val di Sole è bene impresso ciò che accadde il 5 aprile 2023 quando il runner di origine ferrarese Andrea Papi, 26 anni, venne aggredito e ucciso dall’orsa JJ4 mentre camminava nei boschi del monte Peller, sopra l’abitato di Caldes. La "passeggiata" di Malé, quindi, ha messo in allarme e si chiedono provvedimenti urgenti. "Innanzitutto – spiega la sindaca Barbara Cunaccia – gli operatori della Protezione civile devono essere messi in sicurezza dotandoli dello spray anti orso. In secondo luogo occorre iniziare una seria gestione del problema, con il controllo dei numeri dei capi attraverso il corpo forestale e immediata rimozione degli esemplari problematici e confidenti; le soluzioni finora adottate, come i cassonetti anti orsi già installati nel nostro Comune, si dimostrano non sufficienti e semplici palliativi". Il cibo avanzato dalla festa dell’altra sera era già stato stoccato nei locali del municipio e la zona della festa ripulita.
Attaccati come "animalisti da salotto", i vertici dell’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) replicano che Cia è uno dei promotori della legge sull’abbattimento fino a otto esemplari l’anno. "Probabilmente – dicono – non considera quanto la mancanza di adeguate misure di prevenzione per mettere in sicurezza residenti, escursionisti e gli animali stessi possa causare lo sconfinamento della fauna selvatica nei centri abitati" e attaccano le autorità trentine che "hanno ancora molto da imparare nella gestione della fauna selvatica da chi opera nel Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise". Il numero di orsi in zona è stimato in 98 esemplari di almeno un anno; si potrebbe arrivare fino a 120 con i cuccioli.