Giovedì 18 Aprile 2024

Un algoritmo in Senato "Bel discorso, è di ChatGpt"

Lombardo (Azione) legge un intervento scritto dall’intelligenza artificiale

di Cosimo Rossi

Un intervento elaborato dall’intelligenza artificiale entra per la prima volta nei resoconti parlamentari. È accaduto ieri al Senato, durante la discussione generale sulla ratifica dell’accordo (poi approvato all’unanimità) tra Italia e Svizzera sui lavoratori transfrontalieri. A dar la parola alle capacità intellettuali del computer non è stato il timbro deferente di Hal9000 in 2001, Odissea nello spazio, né quello sintetico di un vocoder, ma la voce del senatore di Azione Marco Lombardo, 42 anni, calabrese e docente di diritto dell’Unione europea all’università di Bologna.

Proprio nel giorno in cui arriva da Bruxelles la notizia che la Commissione europea chiede ai funzionari di non far ricorso a software di IA per redigere documenti, il senatore di Azione sceglie Chat GPT-4 come ghost writer del proprio intervento sulla ratifica di un provvedimento definito "di fondamentale importanza per migliaia di lavoratori transfrontalieri". Troppo a lungo – secondo il ragionamento artificiale letto da Lombardo – questi lavoratori "hanno dovuto confrontarsi con un sistema giuridico e fiscale antiquato e inadeguato, che non solo rendeva difficile la vita quotidiana di tante persone, ma rappresentava anche un ostacolo allo sviluppo economico e alla cooperazione tra i due Paesi". Per il software il nuovo accordo "oltre ad adeguarsi alle esigenze del XXI secolo, garantisce un trattamento più equo e corretto per tutti i lavoratori coinvolti".

"Impeccabile", come osserva il leader di Azione Carlo Calenda interrogandosi se "siamo davanti a un progresso o a un regresso". Al netto del merito, infatti, è il metodo di produzione informatica dell’intervento a rendere gli atti di ieri "un evento storico di questa attività parlamentare", come dice Lombardo rivelando che il testo "è il prodotto di un algoritmo di intelligenza artificiale, Chat GPT-4, validato in collaborazione con una società di engineering". In questo modo il senatore di Azione (i cui social rilanciano la notizia con un altro testo elaborato dalla IA) dichiara di aver voluto lanciare "una provocazione per aprire un dibattito pubblico serio", inteso a "analizzare le implicazioni etiche, economiche e sociali dell’utilizzo degli algoritmi di intelligenza artificiale".

Intanto però la Commissione Ue chiede ai suoi funzionari di non usare i software di IA per redigere "testi pubblici, in particolare quelli giuridicamente vincolanti", e "per processi critici e urgenti". Lo si legge in un documento interno che fa riferimento esplicito proprio a strumenti come Chat Gpt-4. Per la Commissione "il personale non deve mai condividere informazioni che non siano già di dominio pubblico, né dati personali, con modelli di IA generativa disponibili online".

Ieri intanto la vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, e il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, hanno annunciato che "nelle prossime settimane" Ue e Usa presenteranno una "prima bozza per un codice di condotta comune sull’intelligenza artificiale". Le norme anticiperanno l’entrata in vigore dell’AI Act, il regolamento Ue ancora in fase di negoziazione.