Mario Zanetti, tassista genovese, l’aveva salvata dal marciapiede facendole ritrovare un po’ di serenità. Ma Alina Lacramioara Mustafa, 30 anni – romena di origine Rom – il giorno di Natale è stata uccisa in Romania a Galaty dal suo ex marito e aguzzino che l’aveva convinta a passare in patria le feste per potere vedere le figlie di 9 e 10 anni.
Ora Zanetti chiede che la magistratura romena si occupi della vicenda e che il caso non venga trattato con superficialità. "Perché lì i cittadini di origine Rom – spiega – vengono trattati come cittadini di serie B".
Alina – arrivata in Italia ancora minorenne – aveva lavorato nei campi in Puglia dove aveva conosciuto il suo ex marito.
I due si erano sposati e successivamente trasferiti a Genova. Nel capoluogo ligure per Alina era iniziato l’inferno: l’uomo l’aveva costretta a prostituirsi, le prendeva i soldi e la picchiava.
Una sera Mario, che lavora soprattutto di notte, vede Alina per terra. Qualcuno l’ha presa a botte. Ferma il suo taxi e la soccorre, si offre di portarla in ospedale.
Da quell’incontro nasce prima una amicizia e poi un amore. Zanetti la salva dal marciapiede, prova a farle trovare altri lavori, si occupa dei bambini.
Ed è stata proprio la bimba di 9 anni a mandargli, nei giorni scorsi, alcuni video in cui il padre picchia la mamma. Secondo quanto ha saputo il tassista, Alina sarebbe rimasta sola con l’ex marito che poi l’ha strangolata.
"Chiedo che l’omicidio non passi sotto silenzio, che quell’uomo non esca dopo pochi giorni – ha detto straziato Zanetti –. Ma soprattutto chiedo di potermi occupare delle bambine che sono rimaste senza quell’angelo della loro mamma. Di Alina ce ne sono tante al mondo, succubi di manipolatori che le ricattano, le picchiano e le trattano come oggetti di loro proprietà da sfruttare". Mario e Alina avevano sogni e progetti e avrebbero voluto sposarsi e andare a vivere in Romania.