Lunedì 29 Aprile 2024

Strage, la difesa prova a giocare in attacco

Oggi l'ultima udienza del 2014 al Polo Fieristico di Lucca / LE PROTESTA DEI PARENTI / LA CITTA' RICORDA LA STRAGE / PARLA IL CONSULENTE DELLA PROCURA / FOTO

Processo

Processo

Viareggio, 15 dicembre 2014 - Riprende stamani al Polo fieristico di Lucca (eccezionalmente in una seduta di lunedì e non di mercoledì) il processo per la strage di Viareggio. Riprende da dove si era interrotto lo scorso mercoledì vale a dire con il controesame del professor Paolo Toni, il consulente tecnico della Procura, il principale pilastro, possiamo dire, su cui poggia tutto l’apparato accusatorio sostenuto in aula dai Pm Salvatore Giannino e Giuseppe Amodeo. Il professor Toni, di fronte al Collegio giudicante presieduto dal giudice Gerardo Boragine coadiuvato dai giudici Nidia Genovese e Valeria Marino, ha dimostrato mercoledì scorso di resistere bene all’assalto dei primi avvocati difensori degli imputati, ma oggi potrebbe essere più dura. 

Entrano infatti in scena i big, come l’avvocato Armando D’Apote, che difende l’ex amministratore delegato di Fs Mauro Moretti ora in Finmeccanica, l’avvocato Ambra Giovene che tutela il successore di Moretti Michele Elia, e l’avvocato Gaetano Scalise, altro legale di punta del gruppo delle Ferrovie dello Stato. Nell’ultima seduta sono state affrontate soprattutto questioni legate alla Gatx e alla Junghental, l’officina tedesca da cui furono spediti alla Cima riparazione gli assili appena revisionati, uno dei quali, rompendosi perché arrugginito, ha causato il deragliamento del treno. La battaglia – se così la vogliamo chiamare – è stata sull’origine dell’assile: in aula sono stati portati documenti in base ai quali sarebbe nato in Ungheria e non in Germania Est come sempre asserito. La Procura farà accertamenti al riguardo, ma cambia poco la sostanza: la sostanza è infatti che quell’assile, ovunque sia stato fabbricato, è stato montato quando, nonostante la revisione, presentava una cricca da affaticamento.  Solo l’avvocato Luigi Stortoni ha affrontato il tema picchetto-zampa di lepre: il legale ha provato a contestare la ricostruzione proposta da Toni, ma non ha mai chiesto al consulente perché, a suo modo di vedere, non sarebbe stata la zampa di lepre a provocare il disastro.

Sicuramente oggi torneranno sull’argomento D’Apote e gli altri avvocati. Al loro fianco avranno il loro pool di consulenti tecnici guidati dal professor Giorgio Diana, giunto a conclusioni opposte a quelle di Toni in merito allo squarcio sulla cisterna. Sarà insomma un’udienza cruciale nell’economia dell’intero processo, così fortemente basato su aspetti tecnici. Dopo l’udienza odierna ci sarà la pausa per le feste di Natale e di fine anno. La ripresa è prevista mercoledì 14 gennaio con un calendario fitto di udienze che impegnano già da adesso tutto il 2015.