Martedì 30 Aprile 2024

Nasce il pronto soccorso-autismo: uno sportello per ‘prof’ e genitori

L’iniziativa di Provveditorato e Asl 7 sarà presentata il 29 gennaio

IMMAGINE SIMBOLO Tom Cruise e il fratello autistico interpretato da Dustin Hoffman nella famosissima pellicola ‘The Rain Man’

IMMAGINE SIMBOLO Tom Cruise e il fratello autistico interpretato da Dustin Hoffman nella famosissima pellicola ‘The Rain Man’

Siena, 25 gennaio 2015 - AUTISMO, nasce il pronto soccorso scolastico. Fisicamente sarà alla scuola «Cecco Angiolieri» di Siena. Ma se medie o elementari, qualsiasi istituto della provincia, lanciano l’«sos» gli esperti andranno a domicilio per aiutare il personale in difficoltà. Proprio come fa il medico di famiglia quando la febbre è troppo alta e il paziente deve essere visitato a casa. «Il 29 gennaio lo Sportello autismo dell’Ufficio scolastico territoriale verrà presentato a docenti e genitori, perché principalmente a loro è dedicato questo servizio che nasce dal basso», spiega Clara Rossi, referente del Provveditorato per l’integrazione e la disabilità. Un’esigenza sorta stando a contatto con mamme e papà di bambini autistici che frequentano le lezioni e che hanno bisogno di essere aiutati.

Uno sportello che risponde anche al numero crescente di casi.

«Attualmente abbiamo almeno 55 ragazzi negli istituti pubblici, ma so che anche in quelli privati e paritari ve ne sono altri. In alcuni ordini di scuole stanno arrivando adesso. Fino a qualche anno fa, ad esempio, non venivano mandati a medie e superiori».

Più casi significa anche scoperta precoce della patologia?

«Certo è che la Regione Toscana, da alcuni anni, obbliga i pediatri ad effettuare uno screening al diciottesimo mese per capire se il piccolo è affetto da questo disturbo dello sviluppo cerebrale che si esprime attraverso anomalie del comportamento sociale. Non si guarisce da questa malattia. Però se ci si lavora da subito si possono ottenere miglioramenti quanto a linguaggio e formazione».

Il servizio, che si troverà fisicamente nel Centro territoriale di supporto per le disabilità, è gratuito?

«Certo, attingiamo a finanziamenti del ministero. Manderemo un avviso a tutti gli istituti chiedendo se hanno necessità di formazione o di materiale, di aiuto in generale. Fondamentale la collaborazione con l’Asl 7: la consulenza è pedagogico-didattica ma l’Azienda sanitaria locale ci dà una mano importante. Il nostro punto di riferimento è la dottoressa Giuliana Galli».

Come si accede?

«E’ aperto martedì e giovedì per appuntamento. Gli insegnanti possono venire alla ‘Cecco’ prendendo in prestito materiale, libri, software. Porte aperte per i genitori. Altrimenti effettuiamo, su richiesta, interventi direttamente a scuola anche per parlare con i compagni di classe dei bambini autistici e con i docenti. Questo perché nel giro di sperimentazione compiuto insieme all’Asl negli istituti dove un ragazzo veniva accolto per la prima volta, ci siamo accorti che gli operatori comprendono bene il problema ma spesso non sanno concretamente cosa fare. Mi riferisco non solo agli insegnanti di sostegno ma a quelli di lettere e di matematica, come pure al bidello».

Non è semplice la convivenza con gli altri studenti, a volte.

«Questi ragazzi sono ipersensoriali, non aggressivi come spesso si dice. Avvertendo maggiormente gli stimoli visivi reagiscono, anche in maniera forte. Ma solo perché hanno un diverso modo di comunicare. Si orientano meglio, ad esempio, se gli fai vedere delle immagini. E se magari dà un colpo al compagno di banco è solo perché la classe era in quel momento particolarmente rumorosa. C’è dunque bisogno di conoscenza, di aggiornamento e di accompagnare gli educatori quotidianamente nel lavoro con i bambini autistici».

La.Valde.