Mette da parte i panni del mister e indossa quelli del maestro. Luciano Spalletti sorprende ancora. Stavolta non per i risultati sportivi – che stanno incantando tutta Europa – ma per il piglio pedagogico e la foga formativa. L’allenatore toscano, infatti, si ferma a chiacchierare con un gruppetto di ragazzini arrivati al campo di allenamento di Castel Volturno, forse dopo aver bigiato la scuola. Selfie, autografi e domande su come si fa ad allenare in serie A. Lui replica con una spiegazione inattesa. "Ci sono due modi di essere campioni: col pallone e con lo studio. Sono due le cose fondamentali, giocare a calcio e studiare". Ai ragazzini che lo guardano un po’ disorientati, perché si aspettavano che rivelasse il segreto pallonaro per diventare aspiranti Osimhen e Kvaratskhelia, Luciano rivela: "Per giocare nel Napoli devi studiare. Perché devi capire quello che bisogna fare in campo, e come lo devi fare. Per cui bisogna saper calciare bene la palla, certo, ma anche capire bene cosa si dice e cosa si ascolta". I ragazzini sono presi in contropiede e allora "maestro" Spalletti affonda: "Di Lorenzo fa il capitano, non solo perché è bravo, ma perché ha la pagella migliore di tutti". Il trainer del Napoli a questo punto interroga: "Come mai non siete a scuola?". La risposta dello scugnizzo è di quelle pronte a neutralizzare l’insidia sul nascere: "C’è sciopero". Non ha fatto i conti con Luciano che è attento ai dettagli: "Sciopero? E quando si recupera la lezione, oggi pomeriggio?". "Mai, mai…", replica il bambino. Lui ribadisce: "Se non andate a scuola, come capirete quello che dico quando vi dovrò allenare? Io quelli che non capiscono non li voglio". Anche nel novembre 2022 Spalletti aveva arringato i piccoli tifosi: "Ci sono due modi di fare sport: calciando il pallone o studiando per capire quello che chiedo io". Stavolta lo ha ripetuto con mezzo scudetto già cucito sulla tuta. E fa tutto un altro effetto.
Nino Femiani