I complimenti nei preliminari, gli insulti nel climax, le scuse finali. Come fa notare l’avvocato Annamaria Bernardini De Pace (che sta dalla sua parte), Rocco Siffredi non è un baronetto. Nei messaggi vocali mandati alla giornalista Alisa Toaff, che lo ha intervistato e poi denunciato per molestie sessuali, ci sono il lessico e il tono di chi nemmeno ci prova a dire le cose al modo degli altri. Li pubblica l’edizione romana di Repubblica. Sono l’ultimo capitolo della relazione professionale fra l’ex pornodivo e la redattrice degli spettacoli dell’agenzia AdnKronos, che adesso dice di essere distrutta e con la colite per la brutalità degli attacchi, vittima dell’odio social e alla gogna dopo che è stato fatto il suo nome senza consenso (da Alberto Dandolo di Dagospia, anche lui dalla parte di Rocco). Audio numero uno (tono benevolo, lessico e grammatica da interpretare): "Super Alisa devo dire che sei veramente simpatica, troppo forte, troppo carina e bona… adesso te lo posso dire? Prima quando ti stringevo non lo potevo dire troppo di più, però c… beh… lascia perdere, avrai capito, visto la faccia, mi stavi a fa veni’ proprio una roba un po’ particolare. (...) Sarebbe carino se tu mi rimandi l’intervista perché ti ho detto due cose molto personali che mi piacerebbe leggerle prima che le mandi in pubblicazione". Audio numero due (l’intervista che sta per uscire non è piaciuta): "Non sei una giornalista, sei piuttosto una approfittatrice, per vendere i tuoi articolini gonfiati estremamente (...) Vabbè, buona vita, woman. Buona vita". Audio numero tre (l’impennata): "A te credo che ti manchi il c…o. Questa è una cosa che ho notato, perché quando una donna arriva ad essere così vuol dire che il c…o gli manca per davvero. Quindi ecco fatti una pausa, fatti una scorpacciata di c…i. Dopodiché tornerai a essere una persona normale". Ultimo audio (confusione e pentimento): "Lo so che penserai che sono pazzo. Ho appena letto tutta l’intervista e niente. Non c’è nulla di tutto quello che avevo in testa e che mi ero immaginato… Non lo so perché ho queste allucinazioni, che vedo tutto male. Probabilmente dai, non lo so, scusami. Non hai scritto nulla di sbagliato. Mi dispiace".
Alla fine Toaff è stata costretta a metterci la faccia: "Questa storia mi sta distruggendo come donna e come madre. Sono anche state pubblicate interviste mai rilasciate e adesso sono costretta a denunciare colleghi tra i quali c’è chi mi sta offendendo sui social". Racconta l’incontro con Siffredi il 15 marzo all’hotel Parco dei Principi a Roma, per parlare della serie Supersex. E del pesante bombardamento di messaggi dopo l’intervista.
Nessuna violenza fisica, solo molestie verbali. Ma è partita la denuncia. Antonio Marino, avvocato del porno attore, precisa che non c’è stata alcuna condotta di molestia, tantomeno sessuale".