Quella che si apre si annuncia come una settimana decisiva per nomine nelle grandi aziende a partecipazione pubblica. Entro giovedì 13, infatti, dovrebbero essere messi nero su bianco in un’unica tornata i nomi dei nuovi vertici di Enel, Eni, Leonardo, Poste e Terna. La partita è tutt’altro che chiusa. E il test delle nomine delle grandi partecipate di Stato man mano che passano le ore mette sempre più sotto pressione i partiti che sostengono Giorgia Meloni. Soprattutto la Lega, che teme di rimanere a bocca asciutta nella scelta dei vertici delle big 5. I contatti, le riunioni a distanza tra gli sherpa, sono proseguiti sottotraccia per tutto il fine settimana pasquale e un punto, anche a distanza, potrebbe essere fatto oggi prima del Consiglio dei ministri. E prima che Giancarlo Giorgetti - al ministero dell’economia spetta formalmente l’indicazione delle liste - voli a Washington per le riunioni primaverili del Fondo monetario internazionale. I punti fermi al momento sono pochi, a parte la conferma di Claudio Descalzi alla guida dell’Eni e di Matteo Del Fante come ad di Poste. La Lega vorrebbe almeno la presidenza dell’Eni, ma le caselle più incerte, e su cui si registrano tensioni incrociate, restano quelle di Enel e Leonardo, che, a cascata, si portano dietro la composizione dell’intero puzzle. Dato per certo, e condiviso, l’arrivo al capolinea per Francesco Starace e Alessandro Profumo.
CronacaSettimana decisiva per le nomine nelle partecipate Descalzi resta, Del Fante forse. La Lega chiede spazio