Roma, 8 giugno 2024 – Le amiche di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori saranno ascoltate dalla Commissione bicamerale che indaga sulla scomparsa delle due 15enni, spesso unite – soprattutto nelle ricostruzioni giornalistiche – anche se non è mai stato provato davvero che sia così.
Maria Antonietta, la sorella di Mirella, oggi è l’unica – dopo la morte dei genitori – a portare avanti le ricerche. Lo fa con determinazione ma anche tenendosi alla larga dalla polemiche. Molto prudente verso tante indiscrezioni che spesso nascono e muoiono in brevissimo tempo.
Gregori e Orlandi, i lavori della Commissione
Maria Antonietta è stata ascoltata in Commissione e ha parlato anche dell’amica del cuore della sorella. Anche lei figlia di gestori di un bar, vicino a quello della famiglia Gregori: è stata tra le ultime persone a vedere viva la 15enne.
“Spero che questa sia la volta buona, che possa uscire qualcosa di utile alla ricostruzione della verità. Ora dobbiamo stare tranquilli e aspettare il lavoro della Commissione – ripete Maria Antonietta al telefono con Qn.net -. Sono tornati fuori tutti, anche Ali Agca. Prendo con le pinze tutto ciò che esce, magari si dà importanza a ipotesi che sembrano vere ma poi...”.
Quella lettera misteriosa e le ‘due belle more’
Tra i tanti misteri di questa storia c’è anche la lettera che Maria Antonietta ha ricevuto 11 anni fa, nel 2013. Una macabra messinscena, è stata la conclusione degli investigatori.
“Sicuramente, prima di capire che non erano capelli veri ma posticci... Lo spavento ti viene, uno pensa, sono le prove della morte”, commenta la sorella di Mirella. “Ti arriva una lettera così dopo che è successa una cosa del genere nella tua famiglia... La prima cosa che pensi è: sono le prove che è morta” .
“Una macabra messinscena”
Ma chi può aver architettato una cosa del genere? Un pazzo? “Purtroppo siamo sempre stati circondati da folli, da persone che volevano stare al centro dell’attenzione, persone che comunque pensano di avere la verità in tasca, è il commento amaro di Maria Antonietta. La sintesi degli investigatori? “Non erano capelli veri, non era cenere di corpo umano. Quindi sarebbe stato un macabro scherzo”.