di Ettore Maria Colombo
ROMA
Naso adunco, ergo ebraico. Cognome straniero, ergo non patriottico. Famiglia facoltosa, ergo poco consona per chi vuol fare il leader di un partito di sinistra. È un vero, legittimo, sfogo sui tanti, troppi, e pericolosi, stereotipi culturali (e, quindi, politici) quello della candidata alla segreteria del Pd, Elly Schlein. Coglie nel segno. La deputata dem, intervistata da The Post-Tpi, reagisce così: "Il naso è senza dubbio una parte importante del mio corpo. E da quando mi sono candidata è diventato due cose insieme: prima un simbolo e subito dopo un bersaglio. Io finanziata da Soros? Magari! La verità è più semplice. Si è attivato un vero e proprio esercito di odiatori che parte dal mio naso e dal mio cognome per esprimere ignobili sentimenti antisemiti. Gli stereotipi sono quasi sempre ingannevoli".
La cosa triste è che, stufa di insinuazioni e voci dei vari haters che si rincorrono, la Schlein debba invece precisare, puntualizzare: "Per quanto sia orgogliosissima del lato ebraico della mia famiglia paterna, io non sono ebrea perché la trasmissione avviene per linea matrilineare. Ma la cosa più folle è il dibattito sul mio naso. Perché non è un ‘naso ebreo Schlein’, che avrei ereditato da mio padre, come scrivono i razzisti nella rete. È un naso tipicamente etrusco" (riferimento, temiamo, troppo raffinato per gli odiatori social).
Altro stereotipo: "Io proveniente da famiglia ricca ebraica? Macché! Mio nonno si è spaccato la schiena per dare un futuro migliore ai suoi figli ma è morto presto. La mia ricchezza è un’altra fake news di provenienza antisemita. La mia è una normalissima famiglia borghese".
Inoltre, in un’altra intervista, a Radio Immagina, Schlein allarga il discorso sugli insulti ricevuti anche solo per il fatto di essere donna e che attribuisce a "una società profondamente misogina e sessista". Immediata, ovviamente, scatta la solidarietà. "Insultando Elly attaccate tutta la comunità dem" dice Stefano Bonaccini e, dopo di lui, parlano tutti gli altri candidati alla segreteria.
Per Paola De Micheli si tratta di "attacchi vergognosi, inaccettabili". Per Gianni Cuperlo idem, sicuro che "l’intera comunità dem reagirà".
L’ex deputato dem Lele Fiano parla, purtroppo, da vittima di insulti antisemiti in quanto ebreo: "Siamo sempre in battaglia contro lo schifo che alberga nel genere umano". Triste, amara, verità.