Venerdì 19 Aprile 2024

Schianto furgone-tir: strage in autostrada

L’incidente nel Piacentino, morti sul colpo cinque operai a bordo del mezzo finito contro il camion. Il traffico sull’A21 paralizzato per ore

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Un rallentamento improvviso causato dal traffico, il conducente di un furgoncino che non riesce a frenare, il Fiat Doblò che finisce sotto un tir dopo averlo tamponato. A bordo del furgone erano in cinque: sono morti tutti, sul colpo. Fatale, secondo le ricostruzioni della polizia stradale, è stato il tamponamento di un tir che era fermo in coda davanti a loro, e che è stato colpito dal Doblò a tutta velocità.

Lo schianto è avvenuto ieri pomeriggio, intorno alle 17,45, sulla bretella che collega la A1 e la A21 nel comune di Fiorenzuola (provincia di Piacenza), in direzione di Brescia. E d’altronde proprio in Lombardia, tra il Bresciano e il Bergamasco, vivevano tutte le cinque vittime, tre italiani e due marocchini secondo quanto accertato dalla polizia stradale di Cremona che, nelle ore successive, ha effettuato i rilievi per cercare di capire la dinamica dello schianto e le sue cause.

Le cinque vittime della strada lavoravano come operai di una ditta edile di Corte Franca, in Franciacorta, poco sotto la sponda meridionale del lago d’Iseo. I tre italiani avevano 55, 60 e 67 anni, i due marocchini 40 e 51. Stavano facendo ritorno verso casa loro, al termine di una giornata di lavoro. La loro vita invece è finita nella Bassa padana, nell’ennesima tragedia della strada. Sulle ragioni, ancora non c’è chiarezza. Le ipotesi ipotizzate attualmente da chi è intervenuto sul posto sono quelle di una distrazione o di un colpo di sonno.

I soccorsi per i cinque muratori sono scattati subito, nel tentativo disperato di salvare gli occupanti di quell’inferno di lamiere. Il tratto di autostrada è stato completamente chiuso al traffico, in modo da permettere l’intervento dei mezzi, e lo è rimasto per ore, con l’arteria completamente paralizzata. Sul posto si sono precipitate diverse squadre dei vigili del fuoco, oltre all’automedica del 118, all’ambulanza della Pubblica assistenza e all’elicottero di Parma.

Ma non c’è stato nulla da fare. I soccorritori hanno lavorato per ore, anche per estrarre i corpi dal mezzo. E così la carreggiata nord, completamente invasa dai detriti del terribile schianto, è rimasta chiusa, con pesanti ripercussioni e rallentamenti sul traffico della zona, che è stato deviato.

La strage sulle strade italiane, insomma, non si ferma. Ogni giorno, sulle arterie della Penisola, muoiono in media oltre sei persone. Una tragedia che è stata appena mitigata dalle limitazioni al traffico dovute alla pandemia: l’anno scorso, le vittime di incidenti stradali sono state 1.788 nei primi nove mesi dell’anno. Un calo del 26,3% rispetto al 2019: quell’anno, al 31 dicembre, i morti complessivi furono 3.173 (dati Istat), in pratica quasi nove ogni giorno. Tra loro, oltre 2.600 sedevano in un’auto o in un camion. in 2.222 casi la vittima era il conducente, in 417 il passeggero. Ma ci sono anche 534 pedoni da aggiungere alla triste Spoon River delle vittime della strada.