Roma, 16 settembre 2024 – La Rai ferma Sara Giudice. La giornalista, ex inviata di Piazzapulita (La7), avrebbe dovuto lavorare nel programma L’altra Italia di Antonino Monteleone, in partenza su Rai 2 ad ottobre. Ma Viale Mazzini, come ha anticipato Il Foglio, non ha finalizzato il contratto.
All’origine della decisione ci sarebbe il contenzioso legale tra la giornalista e una collega di Rai 3. Giudice, insieme al compagno Nello Trocchia, firma di punta del quotidiano Domani, anche lui ex volto di Piazzapulita, è stata denunciata dalla collega per violenza sessuale. Un’accusa per cui la procura di Roma ha chiesto l’archiviazione e su cui ora deve decidere il gip.
La Rai cambia idea su Giudice
Monteleone ha confermato la notizia: “Mi è stato comunicato da Paolo Corsini, il direttore dell'Approfondimento Rai, che il contratto di Sara Giudice non può essere finalizzato. L'editore mi ha comunicato che non ci sono le condizioni”. La motivazione ufficiale fornita dall’azienda è che “la denunciata lavorerebbe nella stessa azienda della denunciante”. In una nota la Rai smentisce che sia mai stata avviata “alcuna procedura formale di contrattualizzazione della giornalista”. Giudice non era ancora stata ancora “immatricolata”, come invece sostiene Il Foglio. “L'unica matricola, comunicata anche al conduttore della trasmissione Antonino Monteleone lo scorso 7 agosto si riferisce esclusivamente al programma la cui messa in onda è prevista nei prossimi giorni”, si chiarisce.
La vicenda per cui Giudice e Trocchia sono stati denunciati risale al 29 gennaio 2023. Ma è emersa solo due settimane fa.
La denuncia della collega
Secondo quanto ha scritto La Verità il 29 agosto scorso, la cronista di Rai 3 ha denunciato di essere stata baciata e palpeggiata da Giudice e Trocchia durante un viaggio in taxi, contro la sua volontà, dopo una serata passata insieme a Trastevere. In base alla denuncia, i due fidanzati avrebbero insistito affinché la donna salisse a casa con loro. Ma lei, che non si sentiva lucida, avrebbe declinato. Il giorno dopo – stando al suo racconto – la donna ha continuato ad avvertire uno stato di torpore, da qui la decisione di andare in un laboratorio e farsi delle analisi delle urine, in cui sarebbe state riscontrate tracce di ghb, la cosiddetta droga dello stupro. Su quello stesso campione gli esami degli esperti incaricati dalla procura, a distanza di settimane, hanno dato esito negativo.
La richiesta di archiviazione, la presunta vittima si oppone
In un’intervista Il Fatto Quotidiano, Giudice ha dato la sua versione: è stata la collega a baciarla per prima e le effusioni fra i tre sarebbero state consensuali.
Dopo indagini durate diversi mesi – che hanno coinvolto anche il tassista, sentito come testimone – i magistrati hanno deciso di non esercitare l’azione penale e per questo hanno chiesto l’archiviazione nei confronti di Trocchia e Giudice. I legali della giornalista di Rai 3 si sono opposti e ora si attende la decisione del giudice per le indagini preliminari nell’udienza fissata per dicembre.