
Davide
Rondoni
è la guerra. Vero, ma... Ci sono ragioni politiche, economiche, aggressori, aggrediti. Ci sono dinamiche oscure. Vero, ma... Ma occorre che la pietà non muoia. Perché se muore la pietà si spegne l’umanità. "Pietà l’è morta" diceva una canzone dedicata agli alpini in Russia. M’è tornata in mente vedendo le assurde polemiche da parte ucraina contro il Papa perché nel discorso del 24 agosto dedicato alla guerra che fa vittime innocenti ha avuto parole di pietà, senza citarne il nome, per la figlia del filosofo Dugin, saltata in aria a 29 anni nella sua auto per un "misterioso" attentato.
Dopo aver ricordato gli orfani e tutti coloro, di qualsiasi parte, stanno soffrendo nelle guerre, papa Francesco ha detto: "Penso a una povera ragazza volata in aria per una bomba che era sotto il sedile della macchina a Mosca. Gli innocenti pagano la guerra". Parole di pietà che tutti coloro che hanno un cuore ancora acceso condividono, sapendo bene che quella ragazza era figlia di un filosofo fiancheggiatore del dittatore Putin. Di lui abbiamo visto la foto nel momento della disperazione dinanzi alla auto in fiamme (dove doveva esserci lui) che divorava la vita della figlia.
Può essere certo un avversario, un uomo forse colpevole di pensieri e azione riprovevoli. Ma il cuore ha dato un gemito di pietà dinanzi a quel punto di abissale dolore. Questa è ciò a cui il Papa ci sta richiamando. Lo fa come Omero o Dante, tutti i grandi poeti e artisti fino a Ungaretti, Fenoglio o Pasolini che hanno messo in scena la pietà anche verso il dolore dell’avversario. Perché c’è un punto che sta al di qua di ogni valutazione, accordo, disaccordo, e pure conflitto. Un punto che è quel che ci fa uomini e non bestie, non macchine. Da cui sgorga la naturale – sì la "naturale", usiamola stavolta con un po’ di senso tale abusata parola – pietà per il simile che soffre.
Senza tale pietà non c’è più possibilità di "farsi prossimo", di avvicinarsi, di riconoscersi tra uomini. E prevarranno sempre e solo conflitti, interessi, sospetti, tradendo la nostra vera natura. La pietà non significa consenso, o la giustificazione o la sottovalutazione di eventuali errori o colpe. Significa che nulla può cancellare l’umano in noi.
Il Papa sta aggrappato a questa pietà, la grida con gesti e parole in questa epoca fosca. E fa arrabbiare i potenti di ogni parte. Perché almeno a lui non interessa il potere ma la vita.