Prosegue l’iter parlamentare a tappe forzate per cercare di approvare la manovra economica prima di fine anno. Ha fatto discutere l’emendamento di tre esponenti di FdI, Lega e Forza Italia che vuole sopprimere la 18App, la card elettronica che destinava risorse per i neo maggiorenni per la fruizione di contenuti culturali. Al suo posto sono previste nuove iniziative. "L’emendamento è del Parlamento, ma reputo si debba fare una riflessione – ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano –. È necessario ridefinirla e rinominarla, affinchè questo strumento diventi realmente una modalità di consumi culturali". Secondo il ministro, va "introdotta una soglia Isee che escluda persone appartenenti a famiglie con redditi elevati" e occorre "mettere a punto un meccanismo anti truffe".
Ieri circa mille emendamenti, un terzo del totale, sono stati dichiarati inammissibili dalla Commissione Bilancio che ora esaminerà i ricorsi presentati.
Oggi alle 15 scatta l’ora dei testi segnalati, ovvero i 450 emendamenti ritenuti prioritari dalle forze politiche, 200 per la maggioranza e 250 per l’opposizione. Domani invece si apre una settimana decisiva per il passaggio in aula alla Camera e, nel frattempo, è atteso anche il parere della Commissione Ue sulla manovra. Si è dibattuto molto delle norme sul contante, con rilievi mossi sia da Bankitalia sia dalla Corte dei conti che da Confindustria. Ma la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti hanno lasciato intendere a più riprese che non si tornerebbe indietro su queste misure - specialmente ora che l’Ue ha fissato a 10 mila euro il tetto sul contante.