
Paolo Giacomin Mario Draghi ha dovuto mettere la propria reputazione sul piatto per far pendere la bilancia europea dalla parte dell’Italia e sbloccare l’impasse sul Recovery Plan. Garantendo che le riforme di pubblica amministrazione, fisco, giustizia e concorrenza saranno fatte in tempi rapidi e non al ribasso. Un atto coraggioso. Due i dati di fatto. Il primo: portare a casa i miliardi del Next Generation Ue non è solo spostare tabelle e numeri dal piano Conte al piano Draghi, le differenze in fondo non sono sostanziali, ma significa giocarsi la credibilità su riforme necessarie da ben prima del Covid. Credibilità che, senza...