di Nino Femiani
Un documento di 20 righe scritte personalmente da Giuseppe Conte seppellisce l’alleanza tra M5S e Pd. Una nota che semina sconcerto e recriminazione tra i democrat isolani. E invece il campo largo tra Pd e M5S finisce sotto un cumulo di macerie anche a Palermo. "In Sicilia il Movimento 5 Stelle correrà da solo, per dare riscatto e dignità a tutta l’isola – scrive Conte –. Alcune settimane fa ero stato chiaro: quello che vale a Roma vale a Palermo. Sappiamo come è andata nella capitale: il Pd ha scelto l’agenda Draghi, rinnegando tutto il lavoro realizzato in direzione progressista durante il Conte II". "Da una settimana – conclude il leader grillino – c’è un’impasse dovuta all’insistenza dei democratici per infilare nelle liste esponenti impresentabili. Una posizione che ha messo in imbarazzo anche Caterina Chinnici, che è stata costretta a richiamare il Pd su questo punto: chi ha procedimenti penali pendenti deve restare fuori dalle liste". Parole che gelano ogni disponibilità nel Pd perché colpiscono il partito di Letta sulla questione morale e la specchiatezza dei candidati. Per questo motivo la risposta che arriva è al tritolo: "A Giuseppe Conte dico che la dignità è mantenere la parola data. E questa rocambolesca giravolta del suo Movimento è tutt’altro che degna. Quello del M5S è alto tradimento nei confronti dei siciliani che hanno creduto al fronte progressista", tuona il segretario regionale Anthony Barbagallo.
Ma a cosa è dovuto il voltafaccia dei 5 Stelle in quello che sembrava l’ultima enclave del campo largo? Pare che la scelta sia dovuta all’insistenza Pd di infilare in lista quattro "impresentabili", ma anche a un sondaggio riservato secondo cui andando da soli i Cinquestelle otterrebbero un risultato migliore dell’alleanza giallorossa anche alle Regionali dove hanno già scelto il candidato presidente Nuccio Di Paola, mentre Caterina Chinnici, che aveva vinto le primarie giallorosse a luglio, medita il ritiro.