Venerdì 3 Maggio 2024

Ratzinger vola al capezzale del fratello

Il Papa Emerito ha sfidato il Coronavirus: ha lasciato il Vaticano per la prima volta dalle dimissioni. In Germania con l’aereo militare

Nella quiete assoluta di una Roma stanca e al massimo distratta dagli Stati generali in corso a villa Doria Pamphili, il Papa emerito Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger, 93 anni, zucchetto bianco in testa e borsa nera nelle mani del fido segretario personale Georg Gaenswein, ha salito le scale dell’Italian Airforce 3131, un volo militare italiano decollato alle 10.52 da Ciampino direzione Monaco di Baviera.

Qui è sceso, e a bordo di un’auto ha compiuto il restante tragitto di un’ora scarsa fino all’amata Regensburg per inginocchiarsi al capezzale del malatissimo fratello don Georg, sacerdote 96enne e rinomato pianista. È la prima volta che Benedetto XVI lascia il Vaticano dal febbraio del 2013 quando con le sue clamorose dimissioni ha dovuto rinchiudersi nel ‘recinto di Pietro’, cioè nel territorio di pertinenza della Santa Sede. Ci sono state piccole eccezioni in questi anni, come la passeggiatina nella ex residenza estiva dei Papi a Castel Gandolfo, oggi museo, due estati fa, o la toccata e fuga a Frascati del luglio scorso. Ma sono sempre stati territori vaticani o comunque a portata di massimo 45 minuti dal monastero Mater Ecclesiae dove Benedetto XVI si è stabilito dominando silenziosamente la sommità del colle vaticano.

Per il Papa emerito, ormai cieco da un occhio, lucido di mente ma talmente debilitato da avere bisogno di un girello per deambulare, imbarcarsi su un volo aereo ha significato uno sforzo notevole, capace di incidere in modo importante sul suo fragile fisico, se non di comprometterlo. E significa sfidare, alla sua età, l’emergenza Covid. Eppure, per dare l’addio al fratello Georg, si è imposto anche sulle resistenze oppostegli fino all’ultimo ieri mattina da Gaenswein.

Nella ‘missione’ che accompagna Raztinger ci sono una suora laica delle memores domini, il vice comandante della Gendarmeria, e una equipe di medici e infermieri. L’Emerito non aveva febbre e il velivolo è stato opportunamente sanificato. Per Ratzinger si tratta di riaccarezzare l’ultimo componente della sua famiglia, ma anche la città dove ha troneggiato come teologo e

da dove, divenuto Papa, lanciò una severa invettiva contro l’Islam della ’Spada’ (seppure il suo riferimento era storico) che ha definitivamente marcato il suo pontificato. Molti dicono che è anche la città dove avrebbe voluto ritirarsi definitivamente, nella sua mai dimenticata Baviera, che ci fossero già la sua stanza e la sua scrivania preparate a Pentling, un sobborgo a pochi passi dal Danubio. Quella stanza è rimasta intatta, e inanimata. La conferenza episcopale tedesca ha accolto Ratzinger osservando un ossequioso basso profilo, un comunicato della diocesi ha informato del suo arrivo e della volontà dell’Emerito di essere protetto dalla riservatezza che il momento richiede. Sono già in molti però a scommettere che mentre Ratzinger sarà al capezzale del fratello, altri si metteranno in processione per salutare lui.