Martedì 23 Aprile 2024

Quando la morte è una notizia esagerata

Massimo

Donelli

Fabri Fibra, 45 anni, cantante, sta bene. Anche se è morto un paio di volte. Nel 2013, il Primo Maggio, quando un tweet di Enrico Mentana, 67 anni, direttore del TG La7, ne annunciò la tragica fine: "Fabri Fibra è morto in un incidente stradale". ("Scusate, un imbecille mi ha preso lo smartphone e ha creduto di fare una cosa divertente. Ora lo sistemo" la spiegazione). E, una seconda volta, il 17 agosto scorso, sempre e solo sul web. Dice: "È la Rete". Non solo.

La morte di Monica Vitti (1931-2022), annunciata il 4 maggio 1988, resta una macchia incancellabile nella storia del mitico Le Monde ("Si è suicidata nel suo appartamento romano").

Poi, certo, la Rete ha impresso una malsana accelerazione alle notizie, contagiando anche chi per mestiere le maneggia.

Così Mino Raiola (1967-2022), agente internazionale di calciatori, è stato dato per morto il 28 aprile scorso: "Stato di salute attuale per chi se lo chiede: incazzato. È la seconda volta in 4 mesi che mi uccidono. Sembra che sia anche in grado di resuscitare" twittò, ringhiando, salvo congedarsi da questo mondo due giorni dopo. Ed è appena di ieri l’ultima bufala listata a lutto: la morte di Rosa Russo Iervolino, 85 anni, napoletana, lunga carriera ministeriale alle spalle, è stata annunciata di primo mattino dalla totalità delle testate. "Mamma sta benissimo. Sarebbe il caso di non scherzare sulla vita delle persone… Napoletanamente facciamo le corna!!!" ha scritto, su Facebook, Francesca, la terzogenita di Rosa. Ironica.

Ma mai quanto Mark Twain (1836-1910). Dopo aver scoperto che il 2 giugno 1897 era stata annunciata la sua dipartita, il grande scrittore statunitense mandò all’Associated Press, dalle Bermuda, questo telegramma: "Spiacente di deludervi, ma la notizia della mia morte è grossolanamente esagerata". Chapeau!