Puntuali all’asilo Il Comune multa i genitori ritardatari

La proposta a Como, 50 euro alla quarta infrazione del mese. Opposizione sul piede di guerra: "Così è una corsa a ostacoli"

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di Roberto Canali

COMO

Dopo aver vinto le elezioni anche con la promessa di dotarsi di un carro attrezzi per rimuovere le auto in divieto di sosta degli svizzeri, il sindaco di Como Alessandro Rapinese la multa ha deciso di farla ai genitori ritardatari che porteranno o verranno a riprendersi in ritardo i bimbi al nido. Se il primo provvedimento finora è rimasto solo sulla carta il secondo potrebbe tradursi presto in realtà, dopo aver già ottenuto l’approvazione della Commissione consiliare che in questi giorni sta rivedendo il regolamento per i servizi dedicati alla prima infanzia.

Siccome troppe mamme e papà arrivano tardi a portare e soprattutto a riprendersi i propri bimbi, spesso senza neppure avvisare con il risultato che le educatrici si devono fermare ben oltre l’orario di servizio, si è deciso di comminare loro una multa di 50 euro che scatterà alla quarta infrazione all’interno del mese. Nei casi più gravi, ovvero per chi si dimentica di avvisare, il provvedimento potrebbe scattare dal secondo ritardo e oltre alla multa ci potrà essere il rifiuto da parte dell’educatrice di prendere in carico il bimbo il giorno stesso e anche per quello successivo. Inutile dire che la decisione ha fatto piovere addosso al sindaco gli strali delle opposizioni. "Da tempo Como non è più una città per le famiglie. Questo ormai è evidente a tutti – spiega Barbara Minghetti di Svolta Civica –. Mi chiedo chi darà la multa al Comune che non interviene per risolvere i problemi del traffico e impedisce ai genitori di essere puntuali. Questa Giunta prima ha aumentato le rette dei nidi e adesso pensa di ricorrere alle multe, non si aiutano così le famiglie". Per Andrée Cesareo (Pd) è una decisione di cui "vergognarsi".

"A Como essere genitore è una corsa ad ostacoli: chiusura dei nidi e multe alle famiglie che ritardano a portare o recuperare il figlio a scuola – aggiunge –. La direzione in cui andare dovrebbe essere quella di ampliare gli orari di apertura perché siano compatibili con i ritardi del trasporto pubblico, con il traffico, con famiglie in cui entrambi lavorano. Mi stupisco che l’assessore alla partita, una donna, non abbia avuto alcun tipo di dubbio in merito e che, come al solito nella politica di questo sindaco, abbia preso una decisione senza coinvolgere la cittadinanza. Verificheremo la possibilità di ricorrere contro questo atto amministrativo". Non sono stati più teneri gli esponenti di Fratelli d’Italia. "Ci auguriamo che questa misura venga cancellata e che, prima di pensare alle multe, lo sceriffo intervenga concretamente per migliorare il traffico e la viabilità comasca".