Mercoledì 24 Aprile 2024

"Sesso in canonica". Dossier sui preti gay

Napoli, il documento consegnato in Curia. Coinvolti 60 sacerdoti di varie diocesi

Il rosario tra le mani di un religioso in preghiera

Il rosario tra le mani di un religioso in preghiera

Napoli, 25 febbraio 2018 - "Nel corso di questa settimana è stato consegnato alla cancelleria della Curia arcivescovile di Napoli un dossier su cd di denuncia di casi di omosessualità nei quali sarebbero coinvolti sacerdoti, religiosi e seminaristi di alcune diocesi italiane. Detto materiale verrà opportunamente esaminato per essere trasmesso alle diocesi interessate per le eventuali necessarie valutazioni". Una nota della Curia partenopea fa esplodere un caso che potrebbe avere ramificazioni nazionali, coinvolgendo decine di preti. A far partire il tam tam di sussurri e voci è un post sul sito Gay News, diretto da Franco Grillini. Il 18 febbraio il quotidiano online pubblica un articolo dal titolo: "App per incontri, gang bang, sesso in canonica: un dossier di 1.200 pagine svela la rete hot dei preti gay da Roma a Catania". È lo stesso finito nelle mani del cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli.   Viene descritta una ‘Sodoma e Gomorra’ in abito talare con circa 60 coinvolti, tra preti, monaci e seminaristi che parteciperebbero a incontri omosessuali ("Facciamo sesso nell’eremo"; "Ti va di farlo a tre?": sono solo alcuni dei messaggi spediti in una app ‘dedicata’). Il dossier è stato messo a punto da un giovane escort napoletano, Francesco Mangiacapra, ex avvocato diventato gigolò, che avrebbe partecipato agli appuntamenti sessuali di don Luca Morini, detto 'don Euro', il sacerdote della diocesi di Massa e Pontremoli che dovrà comparire davanti al gup l’8 marzo. Il giovane 'protégé' avrebbe allargato l’orizzonte e descritto una rete di festini in canonica, allegando per ognuno dei sessanta religiosi delle schede personali, con tanto di screenshot delle conversazioni con i loro amanti. Nelle 1.200 pagine, viene raccontata la doppia vita di questi uomini di Chiesa. C’è il prete romano che promette posti di lavoro e paga gli escort ricaricando la loro postapay. C’è il parroco che organizza orge in canonica e diffonde l’invito via app. C’è il monsignore, agli arresti domiciliari con l’accusa di abuso su minore, ma che promuove senza timori incontri con uomini tramite Grindr. C’è il sacerdote lucano che il sabato sera frequenta disco gay-friendly in Calabria, s’ubriaca e fa sesso.   Il dossier di Mangiacapra è indirizzato alla Curia affinché prenda provvedimenti urgenti. Nell’introduzione l’ex avvocato spiega: «Redigo questo catalogo di mele marce non con l’intento di gettare fango sulla Chiesa, ma con quello di contribuire a estirparne il marcio che contaminerebbe tutto quanto c’è di integro. Al solito i presuli si svegliano solo quando si montano i casi mass-mediatici: l’atteggiamento di quei vescovi già informati e che ancora non hanno preso provvedimenti è omertoso». Il materiale interessa ecclesiastici gay di più diocesi. Di questi 42 sono diocesani, 7 appartengono a istituti religiosi mentre i seminaristi sono 9.