Il diktat riporta la mente ai primi mesi del 2020. Quando la pandemia aveva bloccato tutti in casa, finestre quasi sbarrate, e non si poteva nemmeno uscire per fare un po’ di jogging. Il calendario però segna il 2024 e il problema questa volta non è il Covid-19, ma la pessima qualità dell’aria che respiriamo. "Per oggi, non andate a correre": una frase che, già di per sé, riporta la mente di tutti all’incubo del lockdown. Ma che suona ancora più preoccupante se a pronunciarla è Federico Grazzini dell’Arpae, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale dell’Emilia-Romagna: "Stiamo registrando valori della qualità dell’aria tremendi, soprattutto le polveri Pm 2.5 si sono alzate su valori che io non ricordo di aver mai visto per questo pericoloso tipo di inquinante", tuona su Facebook il meteorologo.
E i dati del monitoraggio di Arpae, in effetti, parlano da soli: Bologna ha già visto 13 giorni di sforamento (su 35 consentiti secondo le normative) da inizio anno per quanto riguarda il livello delle polveri sottili Pm 10, con concentrazioni giornaliere che hanno toccato il picco di 87 microgrammi per metro cubo nella giornata di domenica, quando il limite stabilito per legge è di 50. Male anche per quanto riguarda le Pm 2.5: la soglia da non superare è di 25 microgrammi per metro cubo, e Bologna negli ultimi tre giorni ha toccato rispettivamente quota 50, poi 77, e ancora 74.
I numeri che riporta ‘IQAir’, azienda svizzera specializzata nel settore dei purificatori per l’aria, aggiungono ancora più benzina sul fuoco: secondo il monitoraggio di ieri alle 16, Bologna è la terza maglia nera d’Italia quando si parla di smog, dietro soltanto Milano e Parma. Il valore attribuito a Bologna da IQAir è di 157, in una scala da 0 a 300: "Non salutare", indica il sito. Per intendersi: megalopoli come Mumbai e Delhi in India, Kathmandu in Nepal, Hanoi in Vietnam o Tehran e Giacarta, hanno tutte valori inferiori.
"Non andate a correre", dunque, mentre anche sotto le Due Torri continuano – per tutto domani – le limitazioni al traffico e le altre misure per tentare di spingere verso il basso l’inquinamento. "Durerà sicuramente ancora per qualche giorno – aggiunge Vanes Poluzzi, responsabile del monitoraggio qualità dell’aria di Arpae –: colpa dell’accumulo di agenti negli strati inferiori dell’atmosfera e della produzione di inquinamento secondario. Poi, forse già nel weekend, la situazione potrebbe migliorare". La frase allora va invertita: potrebbe andare meglio, potrebbe piovere.
Francesco Moroni