Giovedì 18 Aprile 2024

Peste bubbonica in Mongolia. Tutta colpa della carne di marmotta

Pastore in quarantena. E spunta un altro caso sospetto

Torna lo spettro della peste bubbonica, un tempo tra le malattie più temute al mondo, oggi facilmente curabile con gli antibiotici. Le autorità cinesi hanno intensificato le precauzioni dopo che una città nella regione autonoma della Mongolia interna ha confermato un caso. Il paziente - un pastore - ricoverato in un ospedale di Urad Middle Banner, nella città di Bayannur. è in quarantena e in condizioni stabili. Non è ancora chiaro come possa essere stato infettato. Il secondo caso sospetto riguarda un quindicenne, venuto in contatto con una marmotta cacciata da un cane, secondo un tweet del Global Times. La autorità hanno diramato fino alla fine dell’anno un allarme di livello 3, che proibisce la caccia e il consumo di animali, che potrebbero portare la peste, e invita il pubblico a denunciare casi sospetti.

Se non trattata, la malattia - che di solito viene trasmessa dagli animali all’uomo dalle pulci - ha un tasso di mortalità del 30-60%. I sintomi comprendono febbre alta, brividi, nausea, debolezza e linfonodi ingrossati su collo, ascella o inguine. Nel maggio dell’anno scorso due persone in Mongolia sono morte a causa della peste, contratta dopo aver mangiato la carne cruda di una marmotta, lo stesso tipo di roditore con cui sarebbe entrato in contatto il secondo caso sospetto.

Anche la Russia ha preso misure per evitare la diffusione del contagio, imponendo l’aumento dei pattugliamenti contro la caccia alle marmotte al confine con Cina e Mongolia. Gli esperti sostengono che i discendenti dei bacilli della stessa peste che nel 14esimo secolo ha causato la morte di 50 milioni di persone esistono ancora oggi e che uccidono circa duemila persone all’anno.