Sabato 27 Aprile 2024

Opera della discordia, raid in chiesa. Sfregia il quadro: "È blasfemo". Aggredisce l’artista e poi scappa

L’assalitore (con mascherina e parrucca) ha tagliato il dipinto e colpito al volto l’autore. È caccia all’uomo. Il pittore: la comunità rifletta sulle polemiche create. Negli ultimi giorni proteste e sit in contro la tela.

Opera della discordia, raid in chiesa. Sfregia il quadro: "È blasfemo". Aggredisce l’artista e poi scappa

Opera della discordia, raid in chiesa. Sfregia il quadro: "È blasfemo". Aggredisce l’artista e poi scappa

CARPI (Modena)

Un sit-in di protesta, una recita di ‘purificazione’ con tanto di ‘esorcismo’ e una denuncia nei confronti del vescovo per arrivare, ieri, a un gesto di estrema violenza verso un artista. Al centro di tanto rumore e follia c’è la mostra Gratia Plena di Andrea Saltini, allestita nella chiesa di Sant’Ignazio di Carpi, sede del Museo Diocesano in provincia di Modena e ritenuta blasfema da un nutrito gruppo di fedeli tradizionalisti. Blasfema in particolare per l’esposizione di un quadro che raffigura un centurione chinato sul corpo di Gesù (l’accusa è che compia un atto sessuale).

Ieri mattina alle 10 l’artista Saltini è stato aggredito da un uomo che, poco prima, con guanti, parrucca e mascherina aveva devastato l’opera con spray nero e con un coltello. Quando Saltini ha provato a fermarlo, quell’uomo lo ha aggredito. L’artista ha riferito di essere stato ferito al mento presumibilmente col coltello nella colluttazione (ha rimediato 4 punti di sutura), ma dai filmati delle telecamere interne parrebbe che il taglio sia dovuto a un forte pugno. Sul posto gli agenti del commissariato e i carabinieri ma del balordo non vi era più traccia. L’artista è finito all’ospedale e ora è sotto choc per l’accaduto. Intanto la polizia, acquisiti i filmati di videosorveglianza e sequestrata la parrucca, il coltello usato per devastare l’opera e lo spray sta indagando a 360 gradi per trovare il responsabile. Gli agenti del commissariato di Carpi, diretto dal vice questore Paola Convertino, hanno raccolto le testimonianze dei presenti e della vittima. La mostra era divenuta un caso dopo l’uscita di un articolo sulla ‘Nuova Bussola Quotidiana’ che aveva indicato come blasfemo il quadro dell’artista, ora irrimediabilmente danneggiato. Erano stati così organizzate nei giorni scorsi recite di purificazione, sit-in davanti alla chiesa di Sant’Ignazio e un rosario di riparazione. Non solo: raccolte le denunce dei fedeli contro la mostra Gratia Plena, il difensore degli stessi, l’avvocato Francesco Minutillo aveva depositato un esposto in procura nei confronti dell’arcivescovo di Modena, monsignor Erio Castelucci, dell’artista Saltini e dei curatori della mostra: Don Bellini e Cristina Muccioli, indagati per il reato di vilipendio. Il pm Giuseppe Amara ha richiesto al gip l’archiviazione, contro cui il legale ha già annunciato ricorso.

Ieri, intanto, attraverso il proprio avvocato Giuseppe Chierici, l’artista, dimesso dall’ospedale ha chiesto alla comunità intera di Carpi di riflettere "sui limiti del dissenso, del diritto di critica, del diritto di manifestazione del pensiero e sul contenuto degli innumerevoli post che sono stati diffusi e condivisi sui social nelle scorse settimane arrecandogli profondo turbamento. Saltini "auspica che vi sia al più presto una occasione nella quale poter dare avvio a un confronto aperto e libero nel rispetto della sensibilità e delle opinioni di tutti", ha sottolineato il legale. "Ci vedono il male perché è arte contemporanea e quindi l’arte contemporanea si presta a essere letta in modi diversi – afferma il curatore della mostra, Don Bellini". "Si presta a non cogliere immediatamente quello che l’autore vuole dire. Se poi parli di un’arte contemporanea che vuole parlare di Cristo qualche fedele può vederla brutta e questo ci sta, ma ci sono dei limiti. Quello che è accaduto – conclude – è gravissimo".