ROMA
Alfredo Cospito resta pericoloso e lo confermano il "moltiplicarsi" delle azioni intimidatorie della galassia anarchico-insurrezionalista "che lui è ancora in grado di orientare". Le sue condizioni di salute sono in miglioramento in un quadro che resta comunque critico. Ma il suo stato di salute precario dipende da una libera scelta, quella dello sciopero della fame, da cui non si può far discendere una deroga al 41 bis. Perchè se ci si comportasse ora così con lui un domani si aprirebbe la strada a "centinaia di mafiosi che sono al 41 bis", e che potrebbero adottare la sua stessa strategia. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio non ha nessun ripensamento sulla scelta che ha compiuto il 9 febbraio scorso di respingere la richiesta dell’anarchico di revocargli il 41 bis. E lo conferma senza esitazioni alla Camera dove, in realtà, il ministro era stato chiamato a chiarire il caso dei colloqui tra Cospito e alcuni boss mafiosi nel carcere di Sassari, il cui contenuto (i boss incoraggiavano Cospito ad andare avanti nella battaglia contro il 41 bis) è stato comunicato dal sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, al vicepresidente del Copasir, Giovanni Donzelli, che ne ha parlato in un intervento in Aula. Donzelli le aveva utilizzate per attaccare il Pd , dopo che una delegazione ‘dem’ aveva fatto visita in quegli stessi giorni all’anarchico, e l’opposizione ha reagito chiedendo le dimissioni dei due esponenti di FdI.
Anche su questo fronte, però, il Guardasigilli non fa nessun passo indietro: l’atto citato da Donzelli è una scheda del Nic, il nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria, perciò "non è stata divulgata alcuna intercettazione" perchè quelle conversazioni sono il frutto di "una mera attività di vigilanza amministrativa".