Giovedì 7 Novembre 2024
NINO FEMIANI
Cronaca

Nelle mani del branco. Prima la lite poi il sequestro. Ragazzi torturati per ore

Notte da incubo in una casa per tre giovani, uno minore. Quattro gli arresti. Pestati con manganelli e bastoni: costretti dagli aguzzini a pulire il loro sangue.

Nelle mani del branco. Prima la lite poi il sequestro. Ragazzi torturati per ore

Nelle mani del branco. Prima la lite poi il sequestro. Ragazzi torturati per ore

Attirati in una trappola. E poi sequestrati, derubati e torturati per ore. Non è un racconto di Jo Nesbø, ma accade nella sonnacchiosa Benevento, poco prima di Natale, quando tre ragazzi del vicino paesino di San Leucio del Sannio, due ventenni e un minorenne, bussano a un appartamento di Benevento. Non è ben chiaro il motivo di quella visita, qualcuno riferisce di un appuntamento organizzato per fare la pace dopo un diverbio in un locale. Un altro, infine, parla di un faccia a faccia resosi necessario dopo la scomparsa di un orologio. Qualche altro del pagamento tardivo di alcuni grammi di ’fumo’ (nella casa sono stati trovati 80 grammi di stupefacenti).

Certo è che i tre si aspettano un’accoglienza ben diversa, tanto che hanno portato anche un regalo. Appena entrati vengono aggrediti selvaggiamente da quattro persone, che li colpiscono con manganelli, bastoni e con i piedi di una sedia. Una violenza bestiale, i sanleuciani sorpresi e feriti vengono sbattuti per terra, presi a calci e pugni, colpiti ripetutamente e costretti a pulire anche il loro sangue dal pavimento. Minacciati con i coltelli dai quattro assalitori – Antonio Barone, 48 anni, già noto alle forze dell’ordine, il figlio, Vincenzo Cinque, 25 anni, Emanuele Ucci, 23 anni e Ludovico Lepore, 53 anni –, sono obbligati a svuotare le tasche di tutto il contante. Un ventenne che tenta di fare resistenza viene prima costretto a camminare carponi e ad abbaiare, poi denudato e messo al freddo sul balcone perché si è defecato addosso per le bastonate e la paura ed emana, a detta degli aguzzini, un cattivo odore. Non contenti di quanto hanno arraffato, costringono uno dei ventenni a recarsi con loro al bancomat per un prelievo. Una circostanza che diventa l’insperata ancora di salvezza.

Una pattuglia dei carabinieri intercetta l’auto che si sta fermando davanti a una banca di San Giorgio del Sannio. A bordo ci sono tre uomini: Lepore e Ucci con uno dei giovani di San Leucio in evidente stato confusionale e lesioni in diverse parti della faccia e della testa. I carabinieri non abboccano alle spiegazioni farlocche e capiscono che è successo qualcosa di grave. Chiamano i rinforzi e si recano nell’appartamento dove trovano Barone e il figlio Vincenzo che fanno da carcerieri ai due ostaggi. In caserma i tre giovani raccontano la storia agghiacciante che hanno vissuto. Le indagini, durate quasi tre mesi, portano all’arresto in carcere per Barone e ai domiciliari, con controllo mediante braccialetto elettronico, per gli altri tre. Le ipotesi di reato vanno dalla tortura aggravata alle lesioni, dal sequestro di persona alla rapina. Oltre al racconto delle vittime, i militari dell’Arma acquisiscono anche immagini estratte da sistemi di videosorveglianza, documentazione bancaria e dati di traffico telefonico.

Un incastro di particolari che permette di dare sostanza alle accuse contro i carnefici e ricostruire la notte horror. "Siamo stati picchiati ripetutamente – racconta uno dei ragazzi al pm Giulio Barbato – con calci alla testa, con le sedie e il manganello, minacciati con il coltello e sottoposti a ulteriori angherie. Ci hanno tolto telefonino, soldi e chiavi dell’auto, uno di noi è stato costretto a pulire il sangue dal pavimento, se non lo faceva gli avrebbero bucato le mani con la lama". Ancora da chiarire i motivi della punizione. "Ci accusavano di aver sottratto l’orologio al figlio di Barone – riferisce una delle vittime –. Gli abbiamo detto che non eravamo stati noi, ma loro volevano un risarcimento di 250 euro". Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, commenta: "Questa storia, che vede coinvolti anche alcuni giovani di Benevento gravemente sospettati di aver compiuto reati agghiaccianti, mi ha fatto rabbrividire".